19-04-2008
:WUMPSCUT:
"Schädling"
(Beton Kopf Media/Audioglobe)
Time: (51:57)
Rating : 7
Per il quinto anno consecutivo, con l'arrivo la primavera torna anche Rudy Ratzinger aka :Wumpscut:, personaggio fondamentale per la scena electro-industrial degli anni novanta che ancora oggi, a dir la verità, nel bene o nel male riesce a far parlare molto di sé. Per 'capire' il nuovo :Wumpscut: bisogna mettere da parte capolavori come "Bunkertor 7", "Embryodead" o "Wreath Of Barbs" e trovare una nuova chiave di lettura per una musica comunque sempre coerente con un certo passato e, sia chiaro, lontana anni luce dalle 'casse dritte' tanto in voga oggi. Detto questo, non resta che apprezzare questo "Schädling" moderatamente e senza urlare al miracolo, ma rispetto al mediocre "Body Census" Rudy si è risollevato non poco, tirando fuori dal cilindro alcuni brani sicuramente positivi: "Schäbiger Lump" (intrigante l'approccio marziale del refrain), "Oh How It Feels", la debordante "Rifki" (il migliore episodio dell'intero disco) e la quasi gitana ed inquietante "Voodoo Void", che piace perché si apre verso nuove sperimentazioni tutt'altro che banali. Discrete "Rusty Nails From Hell" e le oscure "Foretold" ed "Enemy", mentre il resto lascia un po' il tempo che trova, soprattutto nei momenti strumentali, praticamente puro riempitivo. Ovviamente "Schädling" uscirà in varie versioni (quella in mio possesso è la prima edizione limitata, contenente un solo dischetto), ed anche questa volta sono sicuro che i fans di vecchia data non tradiranno il buon Rudy, nella speranza che il nostro tondo bavarese si prenda comunque una lunga pausa per poi tornare con un nuovo capolavoro. In giro c'è di meglio oggi, ma anche molto di peggio (...e poi, a livello di harsh-vocals, :W: resta sempre superiore a tutti), perciò non c'è neanche bisogno di ribadirvi che un album del genere, almeno una chance se la merita tutta! Se poi, come me, avete apprezzato non poco anche il buonissimo "Bone Peeler" e certe cose di "Evoke" e "Cannibal Anthem", allora state certi che "Schädling" entrerà lentamente nelle vostre grazie... ancora oggi è sempre 'music for a slaughtering tribe', un marchio di fabbrica difficile - se non impossibile - da imitare.
Chemnitz