03-03-2008
VIOLET
"The Book Of Eden"
(Equinoxe/Masterpiece)
Time: (68:25)
Rating : 6
Violet è un ensemble tedesco conosciuto più per alcune sue prestigiose collaborazioni (ricordiamo principalmente quella con gli House Of Usher per l'album "Radio Cornwall") e per i vari side project dei propri musicisti (tra cui quello acustico Violetta e quello elettronico della cantante Bianca Stücker, Vani, già recensito su DARKROOM Magazine) che per la propria effettiva carriera musicale, la quale consta oggigiorno di tre album (incluso quello qui in esame, che arriva a cinque anni dal secondo full-length) rimasti piuttosto in penombra fuori dai confini nazionali, Italia compresa. È evidentemente un'opera ambiziosa quella dei sei musicisti teutonici che, tornati da poco alla carica con l'ultima opera "The Book Of Eden", hanno voluto comporre la colonna sonora per il best-seller omonimo dello scrittore Kay Meyer, tra ambientazioni fantastiche e tipici stilemi storici e medioevali, dovendo di conseguenza far fronte al rischio di presentare ad un pubblico di neofiti il solito sconclusionato polpettone (qualcuno ricorda ancora quell'azzardato progetto chiamato Era che rimase in vetta alle charts di mezza Europa per qualche anno, scomparendo poi nel dimenticatoio?). Se, da una parte, le indubbie capacità tecniche e compositive dei Nostri e l'incredibile assortimento di strumenti tradizionali utilizzati durante le registrazioni hanno contribuito a scongiurare questo pericolo ("The Book Of Eden" non faticherà nel farsi apprezzare dagli estimatori di Faun, Corvus Corax e, soprattutto, Qntal ed Helium Vola, grazie ad un interessante connubio tra la tradizione folkloristica germanica e certo minimalismo elettronico caro al trip-hop), l'altra faccia della medaglia è rappresentata dalla durata eccessiva e spossante del disco e dalla penuria di veri e propri sentimenti, di soluzioni innovative o veramente interessanti, nonostante vada comunque premiata la brillante prestazione di una frontwoman che, oltre a cantare con massima leggiadria versi in latino e tedesco, si diletta con flauto, clavicembalo ed innumerevoli altri strumenti. Non è un caso se un episodio come "Die Türen Zum Garten", composto proprio dalla Stücker, si rivela uno dei migliori del lotto. Gli amanti delle 'sfide' musicali, dei viaggi senza tempo e delle atmosfere medioevali in salsa elettronica provino dunque a dare una chance anche a questi Violet, ma, mi raccomando, stiano sempre attenti ai colpi di sonno!
Marco Belafatti
http://www.equinoxe-records.com