25-02-2008
HARALD BOSH
"Die Sonne Scheint Für Alle Umsonst"
(Dercho Music)
Time: CD (46:08) DVD (70 min.)
Rating : 4
Dalla sempre prolifica ed attiva Germania spunta fuori questo ultratrentenne misconosciuto, nato in Siberia e qui al debutto ufficiale, con un album che si candida come probabile e indiscusso vincitore nella categoria 'peggior copertina' per questo 2008 da poco iniziato. Harald, autore dei testi e coadiuvato nella creazione delle musiche da tal D.W.R. 2009, propone un debutto a base di pop elettronico leggerino e minimale (talvolta venato di neoclassico) che funge da perfetto sfondo per la sua voce, per la quale si parla apertamente (ma non troppo lecitamente) di 'background da tenore': ne scaturisce un'opera improntata quasi esclusivamente sulle parti vocali del Nostro, il cui stile, seppur personale, risulta eccessivamente enfatico, ostentato oltre misura ed inevitabilmente troppo teutonico per chi non mastica il tedesco. Le basi, come detto, risultano spesso piuttosto minimali, anche se talvolta emerge qualche melodia in grado di catturare un minimo d'attenzione: è il caso di "Blinder Saxophonist", ad esempio, dove è appunto il sax (campionato) a risaltare, mentre le restanti tracce si dividono tra momenti più drammatici, frangenti più cattivelli (ma neppure troppo) e qualcosa di un pochino più avvincente, tipo la dinamica ed intensa "Sucht" e la meglio strutturata "Mein Spiel". L'album di per sé, privato ovviamente dell'orribile copertina, non sarebbe neanche malaccio come debutto (nel senso che, almeno all'esordio, qualche ingenuità la si può anche perdonare), sebbene per Harald ci sia ancora molto da lavorare e da migliorare, ma la pretenziosità del Nostro emerge chiaramente dalla visione del DVD allegato: anzitutto un 'concerto' che ripropone fedelmente l'intera tracklist dell'album (senza neppure una variazione in termini di posizionamento dei brani) in un quadro desolante, ossia in totale playback, con Harald ed il 'tastierista' di turno avvolti da un paio di lucine amatoriali su di un palco completamente spoglio, senza che di fronte a loro vi sia... un pubblico! Il risultato finale, manco a dirlo, ricorda quegli improbabili 'idoli delle folle' che possiamo ammirare su quelle piccole reti televisive locali, con effetti video da antologia del trash e quell'aria da consumati professionisti che, alla prova dei fatti, fa solo e soltanto ridere, ed in tal senso si vedano le movenze (spesso da vero tarantolato!) di Harald, la cui tragicomica presenza on stage in altri tempi avrebbe conquistato un posto di rilievo in un programma cult come "Mai Dire TV"... Le cose non migliorano certo coi contenuti extra: riprese dell'aeroporto di Monaco, una mini-intervista senza neppure i sottotitoli in inglese, scorci del centro di Stoccarda, una lunga parentesi ai Mastersound Studios ed altre cavolate di dubbio gusto, dalle quali non emerge assolutamente nulla di buono. Ad Harald consigliamo pertanto non solo di lavorare su di un sound che, con più impegno, potrebbe anche esprimere qualcosa di interessante, ma soprattutto di mettere da parte certe manie di protagonismo (passabili quando si ha a che fare coi veri artisti, ma insopportabili nel caso specifico di un 'novizio' con così poche qualità) e di accantonare idee sciagurate come quella di includere un simile DVD, puro 'trash' che a conti fatti affossa quel poco che si poteva salvare dall'album. Sarà divertente vedere se il pubblico tedesco decreterà il 'successo' di un'opera così pretenziosa e povera di reali contenuti, ma quel che è certo è che difficilmente fuori dai patri confini Mr. Bosh riscuoterà dei consensi.
Roberto Alessandro Filippozzi