18-02-2008
IWR
"Cold Asylum"
(Black Rain/Audioglobe)
Time: (53:31)
Rating : 6.5
Ad un anno esatto dall'esordio sulla lunga distanza "Ground Zero" tornano sul mercato gli israeliani IWR, ancora una volta forti del supporto di una label consolidata come la tedesca Black Rain. Il duo composto da Maor Appelbaum e Tal Galfsky, coadiuvato in studio da un piccolo gruppo di ospiti (soprattutto per quanto concerne le female vocals), lima in parte la ruvidità insita in un EBM-sound che nell'esordio aveva denotato forti connotazioni harsh, inserendo massicciamente temi melodici su basi danceable e, come detto poc'anzi, un consistente contributo vocale femminile (vagamente 'etereo' e di media caratura), spostando il tiro verso sonorità più facilmente assimilabili anche da chi con l'harsh-electro non si sente granché a proprio agio. Le vocals di Maor restano ruvide e taglienti, ma il piglio danceable e più melodico di frangenti quali "Going Mental" e "Ketamine Sedation", complici delle female vocals in bella evidenza (soprattutto all'altezza dei refrain), sembra voler prendere in parte le distanze dalle sonorità ascoltate sul succitato debutto. "Wreckage" presenta una melodia più rilassata, mentre "Morning Star" e "New Dawn" evidenziano la volontà di recuperare un che di oscuro con risultati tutto sommato apprezzabili; discreta anche la cattiva e nervosetta "Nemesis", mentre "Black City" si impone in virtù di un buon livello d'intensità. Purtroppo i nuovi brani si fermano qui, poiché le quattro tracce conclusive consistono in altrettanti remix che non aggiungono molto al risultato finale, anche se quelli per "Wreckage" e "New Dawn" si rivelano curiosi ed interessanti, mentre quelli curati per "Going Mental" e "Ketamine Sedation" mostrano rispettivamente caratteristiche più dance e 'pop' in parte apprezzabili. Difficile, quindi, catalogare "Cold Asylum" come un vero e proprio album, ed anche il giudizio globale sull'evoluzione del sound degli IWR rimane sospeso a metà, sebbene si noti la volontà del duo di spingere verso sonorità meno ostiche e dure. Restiamo in attesa di una terza uscita più completa sotto ogni punto di vista, mentre consigliamo un ascolto preventivo per quella che, alla resa dei conti, si è rivelata una prova interlocutoria.
Roberto Alessandro Filippozzi