30-11-2024
JAC BERROCAL + DAVID FENECH + VINCENT EPPLAY
"Broken Allures"
(Cold Spring)
Time: CD (37:43)
Rating : 7.5
Per la quinta volta, i tre esperti e rinomati artisti francesi dalla lunga carriera alle spalle si ritrovano in occasione di un full-length a sei mani, il primo ad essere patrocinato dalla britannica Cold Spring in un essenziale digipack, oltre alle due versioni in vinile (classico e giallo, quest'ultimo in sole 150 copie). Con Epplay impegnato principalmente con macchine e field recordings, Fenech incaricato in primis di chitarre e basso e Berrocal, storico collaboratore di nomi di peso d'ogni tipo (Nurse With Wound, per attenerci a ciò che ci compete), chiamato in causa soprattutto per la sua inconfondibile tromba, figurano ospiti di prestigio come Jah Wobble (membro fondatore dei Public Image Limited e già collaboratore di nomi quali Brian Eno, Björk, Bill Laswell, Primal Scream, Sinéad O'Connor etc.) e Cosey Fanni Tutti (Throbbing Gristle, Chris & Cosey, COUM Transmission), altri iconici veterani dell'esplorazione sonora. Soprattutto Cosey dà un contributo importante ad un lavoro che a grandi linee potremmo inquadrare nell'ambito di un dark-jazz avanguardistico e post-industriale, ma che offre molto di più fra le pieghe delle sue sonorizzazioni notturne; l'artista britannica presta la sua voce a due dei momenti più riusciti di un'opera multiforme, sussurrata nella pulsante "Tones Of Blue And Red" (bene il crescendo d'intensità), e viceversa più ipnotica e sensuale nell'oscura e sinuosa "Outspoken Caress", scandita da un pattern asciutto e penetrante. Ancora Cosey, stavolta alle prese con una chitarra noisy di scuola industrial, fra le nevrosi glitch e le incursioni analogiche di "Viva La Hacienda", presto accesa da un groove ossessivo che la caratterizza, mentre gli altri momenti salienti dell'opera sono da rintracciarsi fra gli oscuri esotismi di "Morocco Shangai", con mirabili tratti di probabile improvvisazione, e fra le pieghe filmiche della sinuosa e notturna title-track, ennesima dimostrazione di come sia la tromba di Berrocal, vera protagonista, a fare la differenza, sfumando nel buio con classe e trasporto. Qualche deriva avanguardistica verso il finale, marcatamente teatrale in "Christal Venus" e più accattivante in "Sondelimosa", sposta il focus dai momenti più affini in spirito ad una certa scuola industriale, rimarcando per buoni tratti l'inevitabile impronta francofona, ma è prerogativa di musicisti così esperti e liberi da vincoli stilistici lavorare in ampiezza senza porsi limiti, anche per cercare vie per infrangere quelli conosciuti. Non certo un lavoro "facile", ma sicuramente uno sforzo collettivo affascinante sotto molti punti di vista.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.facebook.com/BerrocalFenechEpplay