23-03-2024
FLAGORNE
"Les Couleurs D'Une Fièvre"
(Cioran Records)
Time: CD (38:45)
Rating : 8
La francese Cioran Records, fondata per riunire sotto un unico tetto quegli artisti accomunati dalla passione per la letteratura più pessimista, non è certo un'etichetta prolifica (14 pubblicazioni in sei anni di vita), ma quando immette qualcosa sul mercato, conviene prestarvi grande attenzione. Non fanno eccezione i francesi Flagorne, "strana coppia" formata dall'artista di black metal sperimentale Maquerelle (voce, synth, campionamenti) e dal produttore di industrial hardcore Afga06I (voci addizionali, computer, strumenti digitali), qui al debutto assoluto con "Les Couleurs D'Une Fièvre", rilasciato dalla Cioran nell'ammirevole confezione digibook A5 (con tanto di booklet di otto pagine, oltre ai consueti "frammenti" di libri funzionali al concept) in 199 esemplari numerati. Unite le forze dopo un paio di collaborazioni attive in sede live, i due intrecciano sapientemente esperienze ed idee per dar vita alle cinque tracce del disco, dove è indubbiamente protagonista una vocalità ad ampio raggio, brutale, efferata, alienante e totalizzante nel suo essere stravolta da effetti che la tramutano in veri e propri vortici, mescolati ad un suono oscuro e inquietante tra analogico e digitale, opprimente nei suoi muri noise di derivazione power-electro e, contestualmente, mai scontato nelle sue dinamiche electro-industrial, fra porzioni di noise/dark ambient che non sono mai solo un mero orpello narrativo. Un lavoro realmente duro, ostico, efferato e mai accomodante, dalle atmosfere maligne dell'inquietante opener "Salutations" agli industrialismi eterei del solenne atto finale "Comme Plusieurs" (dove la voce è vero e proprio canto dai toni epici), con un ammirevole ed a tratti sorprendente sfoggio di soluzioni che eleva il progetto ben al di sopra della piattezza di molto noise e di moltissima power-electro. Proprio questa volontà di andare oltre determinati schemi, unita ad una visione salda e sapientemente posta in essere, è l'arma in più di un duo capace di piegare con estrema intelligenza stilemi metal alle necessità di un contesto noise oscuro e quasi sciamanico come quello della vorticosa "Adresses", laddove "De Rien De Bien" è una magnifica dimostrazione di come Flagorne sappia muoversi agilmente e prosperare nel caos, sfogando fino in fondo una furia cieca che non teme il confronto con nessun altro genere cosiddetto estremo. Tanto estro nei 40 minuti scarsi del disco, e in particolare tante sorprese in sole cinque tracce, inclusa quella che è la song più entusiasmante del lotto: "Dévore", capace di accendersi con ritmo e di risultare addirittura catchy senza cedere nulla in termini di durezza e carica oscura, per quella che sarebbe sì un'autentica "hit" industriale, magari dopo un sagace editing. Tante ottime intuizioni ed idee messe splendidamente in pratica, in un debutto che, per solidità, creatività e forza espressiva, non può e non deve passare inosservato presso gli estimatori delle sonorità elettroniche più noise-oriented, e che ha tutto quel che serve per sorprendere e zittire molti di quelli che hanno un concetto pregiudizialmente limitato di "estremo". Anche più interessanti dell'apprezzato (e decisamente più longevo ed esperto) progetto australiano Kollaps, col quale costituirebbero una micidiale accoppiata in un ipotetico tour.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.facebook.com/flagorneband
https://cioranrecords.bandcamp.com/