10-05-2023
BARDITUS
"Dein Schwert"
(Noltex/Purity-Through-Fire)
Time: CD (21:19)
Rating : 7
Se il 2020 è stato l'anno dell'atteso ritorno degli Orplid, nome di punta del neofolk germanico, in questo 2023 Uwe Nolte torna in pista anche con Barditus, progetto che, come altri del musicista tedesco (i neofolkers ricorderanno sicuramente la meteora Sonnentau), è rimasto in ibernazione per lungo tempo. Risalgono infatti al 2004 entrambi i miniCD pubblicati, uscite che all'epoca destabilizzarono non poco il pubblico: decisamente crudo e metal "Schwarzer Heiland", laddove "Die Letzten Goten" aderiva in pieno ai canoni del neofolk, fra cori femminili e finanche throat-singing. Quasi vent'anni dopo Uwe, con l'ausilio di Marcel P. di Miel Noir (basso, campionamenti, cori) e Christian Sch. (chitarra e strumenti), sembra voler riprendere e coniugare entrambi gli approcci nei quattro pezzi del mini in esame, fondendoli in un suono che unisce una chiara matrice neofolk con folate di metal ruvido e spietato, riproponendo quella vocalità primordiale e cruda in una forma sempre roca e ostica, ma nettamente più teatrale ed istrionica. Il folk acustico si alterna ad un metal caustico e ribollente sia nell'iniziale "Fragen An Dresden" che nella title-track, fra le melodie pompose della prima e l'intensità della seconda, ma la durezza metallica cede il posto alla dolcezza della chitarra tanto in "Wald-Gang" (con ospite Rudolf di Sonnenkind), dove Uwe riesce a convogliare più pathos nella sua prova vocale, quanto nella finale "Erwache!", piacevolmente accesa nei toni. Forse la commistione di stili mostrata con "Dein Schwert" (racchiuso in un bel digipack a sei pannelli), che ha il pregio di non risultare troppo forzata, sarà la strada che Barditus percorrerà anche in futuro, stuzzicando verosimilmente più quei seguaci di certo metal (nelle sue derive black/viking/pagan) aperti alle sonorità acustiche rispetto ai puristi del neofolk (che magari storceranno il naso alla prima chitarra distorta e mal digeriranno le vocals), anche se questi ultimi probabilmente cederanno comunque alla curiosità di seguire le gesta odierne di un nome che tanto ha dato al nuovo folk mitteleuropeo come Uwe, in particolare per le tante emozioni che egli ci ha regalato con Orplid.
Roberto Alessandro Filippozzi
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