16-04-2023
ASSASSUN
"Chronic Quicksand Depression Morning"
(Blackjack Illuminist Records)
Time: CD (41:23)
Rating : 7.5
C'è un sincero e palpabile entusiasmo nella fitta attività di Alexander Leonard Donat, di quello che ti riconcilia con la musica in generale e, non da meno, col concetto di fare arte per pura passione. Questa è la maniera con cui il poliedrico ed eclettico artista tedesco porta avanti sia i propri progetti musicali, sia l'etichetta squisitamente artigianale che li pubblica, ed Assassun, ultimo creato in ordine di tempo, non fa eccezione, replicando col secondo album (nel consueto cardboard apribile con set di cartoline coi testi, più le 15 copie dell'edizione su nastro) un anno dopo l'apprezzato "Sunset Skull". Con Assassun, ed in particolare con questa nuova fatica, Alexander sfoga il proprio lato più punk e nervoso, all'interno di un impianto electro spiccatamente retrò nei suoni come nei pattern ritmici, anche stavolta sfruttando con risultati convincenti quell'inglese che invece non fa parte dell'act principale Vlimmer. Una tensione tipicamente (post)punk affiora già dall'iniziale "Excavate", ed "Unfold On My Chest" non è da meno col suo groove minimale, mentre "At Gunpoint" spinge sino all'electro-punk, ma con melodia. È "Fear Doubled", con quel suo piglio catchy che richiama gli Human League, a rappresentare il vero potenziale singolo (ed apice) del disco, laddove la martellante "Amniotic Concrete" spinge la tensione verso l'industrial, in netta contrapposizione con la darkwave dolente della dimessa "The Ivories And I". La proto-EBM di "Shapeshifters" è senza dubbio il momento più smaccatamente retrò di un lavoro retrofuturista per vocazione, come conferma anche "Sun Gloating", e se sia "Torpescence" che "Joie De Vivre" puntano su un groove rigorosamente vintage (figlio di una cultura minimalista che Alexander ben conosce), tocca alle cadenze lente della mesta "Down On Me" far calare il sipario. Tante buone idee sagacemente sviluppate all'interno di un songwriting frizzante, ben attento a non scadere mai nella sterile ripetizione, proprio come prevede la formula vincente di Alexander, ammirevole nel suo centrare in scioltezza ogni obiettivo artistico prefissato di volta in volta.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.facebook.com/assassunband
https://blackjackilluministrecords.bandcamp.com/