19-02-2023
NFD
"Trinity E.P."
(Gothic Citadel Records)
Time: CD (50:15)
Rating : 7.5
Dopo otto lunghi anni, finalmente gli inglesi NFD rompono gli indugi e tornano con un corposo nuovo EP, che porta in dono il primo materiale inedito dai tempi dell'ultimo album "Waking The Dead" (2014). Confezionato in un bel digipack a sei pannelli con annessi adesivo e spilla, "Trinity" si apre con tre brani nuovi di zecca, e l'onore di aprire le danze spetta a "Surrender To My Will", che nella versione "The Demon & The Witch" sfiora i nove minuti: un ottimo pezzo di solido e trascinante gothic rock magnificamente rifinito ed arrangiato, tra passaggi di grande pathos, con sugli scudi la voce del leader Peter "Bob" White, sempre molto assimilabile all'inarrivabile Carl McCoy di quei Fields Of The Nephilim attorno all'orbita dei quali, come è noto, hanno sempre gravitato gli NFD nella loro ormai ventennale esperienza. Tanto pathos anche nella seguente "To Find My Heaven", dolente e drammatica, magistralmente edificata sull'eccelso lavoro delle chitarre di Peter e del fidato sodale di lunga data Chris Milden, mentre l'intensa ed epica "Static On My Soul" si fregia di un bel piglio e, soprattutto, di una costruzione di ampio respiro che garantisce grande efficacia. Sia "To Find My Heaven" che "Surrender To My Will" vengono riproposte in degli edit più brevi ed adatti ai tempi di radio e video, ma quest'ultima viene omaggiata anche con altre versioni: anzitutto due remix, curati rispettivamente da Mark Gemini Thwaite (The Mission, Peter Murphy, etc...) e Ben Christo (Sisters Of Mercy, Diamond Black...), col primo più fascinoso e danceable grazie ad un battito che incontra le necessità dei club, ed il secondo, invece, stemperato della durezza delle chitarre per assecondare i palati più fini della darkwave, ma sempre con groove; in chiusura, la versione "Original Sin" fa pensare ad una prima - ma comunque già apprezzabile - stesura del brano, quando ancora doveva assumere la sua forma definitiva. Forti di una produzione eccellente, che esalta tanto l'efficace drumming del nostro conterraneo Luca Mazzucconi quanto i pochi ma pregiati contributi di violino della nuova arrivata Arulei, gli NFD appaiono in forma smagliante e prontissimi alla sfida del prossimo album, per il quale le aspettative diventano quindi legittimamente altissime. Bentornati!
Roberto Alessandro Filippozzi