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Room 101

08-01-2023

BALTES and ZÄYN

"Blue Sunset"

Cover BALTES and ZÄYN

(Echozone)

Time: CD (55:37)

Rating : 8.5

Chi di progetti paralleli ne ha sentiti tanti, sa bene come questi non siano automaticamente sinonimi di qualità, a dispetto dei nomi altisonanti che vi possono essere coinvolti. C'è che si arena nelle medesime sonorità del proprio act principale, chi si lancia in generi che avrebbe fatto meglio a non toccare affatto, chi si dedica a stili differenti in maniera tragicamente scolastica e via dicendo, ma nessuno di questi è il caso di Steve Baltes e di Lucian Zäyn, artisti mossi da comuni passioni che, nonostante il differente vissuto (il primo, che abbiamo apprezzato nei validi Arctic Sunrise, è tedesco, mentre il secondo, dalla lunga ma rarefatta esperienza discografica, è cresciuto a Manila), hanno unito le forze per un fine comune, tradotto in questo loro primo lavoro a quattro mani. Edito in un bel digile a sei pannelli con grafica ad hoc, il concept album "Blue Sunset" nasce sulla scia delle comuni passioni letterarie e cinematografiche dei due: gli anime, Star Trek, Star Wars, Ultraman, Godzilla, i film della Hammer e di Roger Corman, la serie HBO "Lovecraft Country", Blade Runner, Neon Genesis: Evangelion e via dicendo, tutti titoli che hanno ispirato direttamente la scrittura degli undici brani inclusi. Ma non ci si aspetti una specie di soundtrack, poiché il duo si muove all'interno di un synthpop eclettico, ampio e raffinato in cui tocca a Lucian, con la sua bella e particolare voce, porre l'enfasi giusta ove necessario, peraltro sfruttando una pronuncia molto singolare (verosimilmente una esasperazione voluta e cercata - ma tutt'altro che ridicola - di come si parla l'inglese in Giappone, con tanto di porzioni di cantati in lingua nipponica) che dona un carattere a suo modo unico all'insieme. La comprovata esperienza di Steve dietro alle macchine garantisce fascino e raffinatezza a profusione, dettando la via ad una strumentazione complessiva molto ricca, con ospiti chiamati a fornire il giusto apporto non soltanto con chitarre, bassi e batteria, ma anche con violoncello e theremin, in un quadro capace di andare ben oltre i confini del synthpop dove anche i cori di Alicia giocano un ruolo importante. Undici tracce che funzionano benissimo, dalle lente cadenze dell'opener "Godshatter" alle atmosfere horror/vintage della conclusiva "The Lights Of Castle Frankenstein", passando per il groove - sempre educato - della trascinante "Apocalyptech" e della carismatica "The Dark Design", l'oscura tensione sci-fi di "The Colour Out Of Space", la passione della dolcemente suadente "Wonder Woman, Dee" ed i riflessi più scuri di una "Christina And Her Eternity Of Firsts" perfetta per evidenziare la qualità di suoni e produzione. Bene anche la scattante "Back! Back! Kaiju Attack!", song più organica del lotto che strizza l'occhio al post-punk, ma i momenti migliori di un lavoro che brilla per raffinatezza e fascino da cima a fondo sono senza dubbio l'appassionata "A Song Of Your Name", l'intensa, sontuosa e magnetica perla "Orithya Blue Shines Along The Diamond Frontier" e quella "Ruby, Uninterrupted" capace di un pathos davvero non comune. Sulle ali di una forte ispirazione, guidata da sincere passioni comuni, Baltes e Zäyn centrano in pieno l'obiettivo con un album di alto livello, ricco, completo e d'indiscutibile classe, per un sodalizio artistico che a questo punto sarebbe un delitto non portare avanti, visto anche l'impatto sulla scena di "Blue Sunset" ed i meritati consensi già raccolti. Consigliatissimo.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

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