26-12-2022
HIDDEN SOULS
"All That We Destroy"
(Echozone)
Time: CD (64:55)
Rating : 7.5
Quattro anni dopo il positivo impatto sulla scena col debut album "The Incorruptible Dream", il trio synthpop argentino torna per l'atteso follow-up con un rinnovato bagaglio d'esperienza, tradottosi ora in una maggior consistenza sotto ogni aspetto. Apprese le malizie che elevano la caratura di una canzone, i tre hanno saputo alzare l'asticella in fatto di arrangiamenti, produzione, scrittura e singole performance, salendo di livello sulla scia di un'accresciuta maturità. Poche - pur nell'ora abbondante di durata - le puntate verso lidi future-pop dal beat più ballabile, segnatamente con l'incisiva opener "I Was There...", con l'intensa "Know Your Fears" e con l'incalzante "The Song Of The Unbelievers", in un disco a maggior trazione synthpop. Ben guidati dall'apprezzabile voce e dalla chitarra intelligentemente dosata e ben integrata di Leo Carden, i Nostri beneficiano ora di strutture più coinvolgenti come di refrain più efficaci in un lavoro che nasconde bene le poche sbavature, dando sfoggio di bravura e convinzione con passione e forza ("Sinking In Despair"), classe e raffinatezza ("Dive Into My Dreams"), autentico trasporto (la title-track) e finanche ambizioni cinematiche in chiave sci-fi (la conclusiva "The Void"). Fra i momenti migliori di un lavoro solido in tutte le sue componenti ci sono senza dubbio la drammatica "Something", che richiama alla mente il classico depechemodiano "In Your Room", e "Nobody", song giostrata fra cadenze lente e più accese che vede Lorena Kassabchi duettare piacevolmente con Leo alla voce. Un ritorno all'insegna della maturazione da parte di una band in netta crescita, saggia nel prendersi il giusto tempo per salire di livello e meritevole di raccogliere i frutti del proprio operato.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.hiddensouls.com.ar/