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Room 105

11-12-2022

ELANE

"Blackvale"

Cover ELANE

(AL!VE)

Time: CD (49:15)

Rating : 9

Dopo due dischi ispirati dai lavori dello scrittore Kai Meyer ("Arcane" del 2011 ed "Arcane 2" del 2017) ed uno creato come colonna sonora originale per un gioco da tavolo ("Legends Of Andor" del 2019), tutti inevitabilmente condizionati da esigenze narrative/didascaliche, la band tedesca torna a realizzare un album - il settimo - in cui spaziare a piacimento nel proprio stile ampio e collaudato, che negli ultimi vent'anni è valso alla stessa definizioni calzanti come fantasy folk, fantasy pop e mystic folk, mantenendo forte il proprio mirabile taglio filmico da colossal d'altri secoli. Adornato dalla consueta confezione di gran pregio (uno splendido digipack a sei pannelli con ampio booklet piacevolmente illustrato), "Blackvale" è la summa di un sound che ha saputo spaziare abilmente attraverso più influenze, dal folk acustico di antica derivazione al dreampop, fra neoclassicismi, heavenly voices e molto altro, nonché l'opera in cui più si avverte la sicurezza dei propri mezzi da parte di una band che neppure stavolta si è preclusa nuove vette di assoluta maturità, e l'epica, solenne ed evocativa opener "Sternenwind", col suo magnifico respiro fantasy folk e la maestosità della chitarra solista, ci dà subito dimostrazione di come l'act, guidato dalla bellissima e magnetica voce di Joran, continui a guardare avanti con saggezza e determinazione, ridefinendo i confini della propria magniloquenza artistica e di un concept di raro fascino. Basta approdare al secondo brano, "Home Is Where You Are", per trovare già un gioiello d'inestimabile valore: qui l'arioso e dolce folk profuma di autentica Tradizione, col duetto vocale maschile/femminile autore di una prova di indiscutibile bellezza, in un dualismo canoro che ritroveremo anche nell'epico ed evocativo folk di "Something Else", altra song dove irrompe la chitarra solista, meglio dosata rispetto al passato e inserita con grande efficacia da Skaldir laddove non era così scontato riuscire ad accordarsi al mood. Con un apporto sottile della parte elettronica, curata con ammirevole raffinatezza da Nico, prendono vita momenti di particolare fruibilità, immediatezza e carisma - in una personalissima chiave (dream)pop - come l'agile up-tempo "Searchlight" e la melodiosa "Keyhole", vere e proprie potenziali hit alternative, mentre l'eccelsa interpretazione fornita dai cinque (contando anche l'ospite Anna Stuart, violoncellista britannica della Royal Philharmonic Orchestra) per la celebre ballata tradizionale inglese "Scarborough Fair" ci ricorda quanto siano profonde le radici folk/acustiche di Elane. L'estrosa scrittura del combo regala solo ottimi ed emozionanti brani, anche quando ci si spinge verso un'elettricità più possente ("My Guardian Of Dawn") che strizza l'occhio al pubblico goth, laddove invece la drammatica ed appassionata carezza "We Walk Hand In Hand" e la dolente "The Great Wall" (quest'ultima d'indole più neoclassica fra piano ed archi) mostrano il lato più intimo e fragile dell'album. Bene anche il folk più compassato della conclusiva "Ach, Bittrer Winter", ma l'altro picco assoluto di un lavoro così ricco di gemme è senza dubbio "An Angel Reappears", perla pagan folk che si accende col ritmo, prima di un gran finale da brividi col violino di Simon. Forti di qualità superiori in termini di abilità strumentali e compositive, classe, credibilità, esperienza e visione, nonché di un'innata capacità di travalicare gli schemi come d'intrecciare filoni musicali con grande trasporto e passione, gli Elane confezionano la loro opera più completa, matura e riuscita in ogni senso, guardando al futuro con la piena consapevolezza di aver trovato una propria dimensione unica e personale in cui hanno avuto ragione di credere fino in fondo. Si può solo plaudire all'opera di artisti il cui fuoco interiore brucia con simile intensità.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://fantasyfolk.de/elanesworld/

https://elanemusic.bandcamp.com/