13-06-2022
WARM GRAVES
"Ease"
(Fuzz Club)
Time: CD (52:20)
Rating : 7.5
Nonostante la pur breve carriera, questo secondo lavoro dei tedeschi Warm Graves (il debutto "Ships Will Come" uscì nel 2014, due anni dopo la fondazione della band), blasonato dal contratto con la londinese Fuzz Club, dimostra la grande preparazione e professionalità di un gruppo che molti stavano aspettando, memori di quei tempi in cui il rock sperimentale era solo promessa di grande creatività, e non la monotonia tipica delle radio mainstream contemporanee. La band nasce quindi una decade fa, per mano del frontman e leader indiscusso Jonas Wehner, come un progetto internazionale (con membri dagli USA e dall'Italia) dedito al rock atmosferico, spaziando tra sperimentazioni ambient e psichedelia di matrice british emersa dalle ceneri del post-punk. Rimasto orfano dei precedenti membri, Wehner ha continuato a guardare avanti, e con questo nuovo "Ease" realizza un prodotto nettamente superiore al predecessore. In una splendida edizione limitata in doppio vinile, poco importa se è più un revival che una proposta originale, perché non si resta indifferenti di fronte alla grande qualità dei brani al suo interno. Rock elettronico, qualche inclinazione trip-hop, minimalismo chitarristico, cantato ipnotico, velature dark/goth dall'inaspettato gusto acido, e molto altro ancora. Un lavoro al passo coi tempi, che mantiene però le giuste distanze dall'eccessiva commercialità che ha quasi ucciso questo genere per piegarsi alle regole del mercato. Meglio chiarire subito che un lavoro come "Ease" può sì andare ad aggiungersi alle ulteriori uscite di alternative/experimental rock annuali, ma con tutto il rispetto, è davvero improbabile che l'ascoltatore medio di Virgin Radio, schiavo delle sua classifiche poco convincenti dove ritrova sempre i suoi beniamini da major, accolga appieno una proposta artistica simile, più fredda, intensa, introspettiva. La poetica dei Warm Graves non è alla portata di tutti, anche se le sorprese potrebbero non mancare. Per il momento, questo buon lavoro merita il nostro elogio, e per chi con molta facilità ne verrà sedotto, come è accaduto a noi, è davvero invitante l'idea di recuperare la prima tiratura in vinile dell'album numerata a mano.
Max Firinu