13-03-2022
THE DEVIL & THE UNIVERSE
"GOATopia"
(Solar Lodge)
Time: CD (38:37)
Rating : 8
Due anni e mezzo dopo ":Endgame 69:", l'eclettico trio austriaco torna col sesto album (il secondo per la tedesca Solar Lodge, la quale lo pubblica sia in CD - nel bel digipack a sei pannelli - che in vinile) di una carriera ormai quasi decennale, sempre all'insegna di quel sound così particolare che i membri stessi della band definiscono "goat wave". Dietro le immancabili maschere da capre, Ashley Dayour (noto leader dei gothic rockers Whispers In The Shadow), David Pfister ed il percussionista Stefan Elsbacher proseguono in un discorso sempre più incentrato sul ritmo, vero e proprio fulcro attorno al quale si muovono con efficacia melodie filmiche dal sapore spesso esotico ed orientale, con la voce utilizzata più come "navigatore" che fornisce le indicazioni tematiche, in assenza di vere e proprie parti cantate e relativi testi. Col consueto estro e col carisma già mostrato a tutto tondo, i Nostri allestiscono una scaletta compatta e ben assortita sulle ali di una produzione di alto livello, lasciando che sia subito la fisicità del groove a prendersi la scena nell'iniziale "Utopia Incognita", song suadente ma decisa. Il concetto di "utopia" e la sua esplorazione spostano più volte gli umori, che vanno dai toni apocalittici della tesa "Eschaton" alle pulsioni sognanti e cariche di speranza dell'eterea "Amaurotum Sunset", dalla strisciante lentezza di "Spleen Cockaigne" ai beat incalzanti della vorticosa "Viva! Goatopia" (coi cantati di Christina Lessiak, non nuova alle collaborazioni con l'act austriaco), passando per il groove selvaggio e tribale della serrata "The Great God Pan Is Dead" e chiudendo con la mestizia di "Psychogeography", i cui contorni flebili svelano la fine dell'illusione utopica. Sempre più concettuali e senza particolari zavorre a minarne il cammino, i tre continuano a centrare il bersaglio con la forza di una proposta singolare, dinamica, coinvolgente ed efficace, riponendo la giusta attenzione nei dettagli, forti di quel potenziale ampio e trasversale che garantisce una buona ricezione da più parti della scena a tinte scure. Una certezza, specie per chi ne conosce le gesta sin dagli inizi.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.thedevilandtheuniverse.com/