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Room 105

13-03-2022

BIANCA STÜCKER

"De Alchemia"

Cover BIANCA STÜCKER

(Eygennutz Records)

Time: CD (42:07)

Rating : 8

Ad oltre quattro anni da "The Glass Coffin", la poliedrica artista tedesca (musicista, scrittrice, danzatrice e tatuatrice) torna a firmare un album solista, dopo le uscite dei suoi altri progetti BRS e Form Follows Function. Un'autrice di lunga ed ampia esperienza fra elettronica e sonorità più affini al neomedieval/pagan folk, sviluppata attraverso progetti quali Vani, Violet, The Violet Tribe etc., con molte collaborazioni che ne hanno impreziosito la discografia. Come per "The Glass Coffin", la polistrumentista e cantante fa letteralmente tutto da sola (anche a livello compositivo, prendendo in prestito giusto qualcosa da certa letteratura di altri secoli), salvo che per qualche parte di arpa e violoncello, prodigandosi soprattutto con strumenti antichi e tradizionali (clavicembalo, lira scandinava, nyckelharpa, cetra, salterio ad arco, percussioni etc.), mettendo stavolta da parte quel maggior eclettismo del suddetto album che impiegava molta più elettronica (approdando a tratti nel puro synthpop). "De Alchemia", confezionato in un magnifico e raffinato digipack a sei pannelli completo di booklet, spinge invece fino in fondo verso un sound in cui il folk tradizionale/pagano ed il neomedieval si incontrano efficacemente, facilitati dal bel lavoro con le percussioni e da un groove ben presente, sulle ali di una produzione ottimale. La title-track è subito esemplificativa di come la materia neomedievale venga trattata con classe, sapienza e buon gusto per le melodie, mentre il ritmo si fa accattivante già dalla seguente "Escalier Des Sages", assumendo i contorni di una vera e propria danza tradizionale in "Putrefactio". Il beat cadenzato anima "Neljä Elementtiä", così come detta il groove in quella "Nigredo" fortemente caratterizzata dall'impiego del latino che ricorda gli eccelsi Helium Vola, ma neppure il pathos difetta, tanto con "Peroratio: Rubedo" quanto soprattutto con "Al Cabo De Los Años Mil", dolce e passionale song splendidamente cantata in spagnolo da Bianca, la cui versatile e bella voce - spesso impiegata per più linee vocali differenti - garantisce una rimarchevole ampiezza di soluzioni. È però con la suadente e magnetica "Calcinatio" che la Stücker mette in luce tutta la propria classe, dimostrando poi ancora grande carisma con la più istrionica "The Black Hole Stream", che evoca la beltà di certi traditional, mentre la chiusura spetta alla magnifica versione a cappella di "In The Midst Of Life", song ripresa dal precedente album. Chi aveva apprezzato il lato puramente electro dell'arte di Bianca potrà dirottare le proprie attenzioni sul valido progetto Form Follows Function, mentre chi aveva gradito l'album realizzato assieme a Rafaela Schützner nel 2019 come BRS ritroverà in "De Alchemia" quell'anima antica che tanto abbiamo ammirato nella creazione dell'artista tedesca, capace di andare oltre il mero aspetto conservativo di certi preziosi canoni musicali secolari. "De Alchemia", frutto di un ammirevole sforzo compositivo e realizzativo, è un lavoro completo, riuscito e maturo che ha tutti i numeri necessari per mettere d'accordo una platea decisamente ampia, particolarmente consigliato a chi apprezza realtà blasonate come Faun, Caprice, Helium Vola e Joy Shannon & The Beauty Marks.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://www.bianca-stuecker.com/

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