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Room 101

12-09-2021

GENETIC VARIATION

"Fortress Of Solitude"

Cover GENETIC VARIATION

(ScentAir Records)

Time: CD (56:11)

Rating : 7.5

Quello avvenuto sul finire dello scorso ottobre con "Fortress Of Solitude" è stato davvero un ritorno inatteso per il progetto del greco Morrigan De Veil, arrivato a distanza di oltre sedici anni dal valido e promettente debut album "Reset.Your.Imagination". Grazie alle attenzioni dell'attivissima ScentAir, che pubblica il disco in 300 esemplari, il polistrumentista e cantante ateniese torna sulle scene mostrando un invidiabile stato di forma, evidente sin dall'iniziale "You Walk Away", che ribadisce come l'elettronica di GV sia tangibilmente influenzata da certo goth-rock di scuola Sisters Of Mercy, al punto che lo stesso pezzo, nella più organica versione "Analog Mix" posta in chiusura, suona esattamente - anche a livello vocale - come una hit che Eldritch e soci avrebbero potuto realizzare come singolo di successo negli anni d'oro, con le sue melodie immediate ed un refrain infettivo. In un sound che resta comunque a trazione electro, il piglio appare ora più vicino al future-pop che non al synthpop, come testimoniano sia la suadente e fascinosa "I Move Reverse Of You" (in odore di Covenant) che la penetrante "I Want To Isolate You", fra i momenti migliori assieme alla title-track, più lenta e carica di un pathos che non può non ricordare i migliori Diorama. Tutto funziona bene, dall'ottima produzione alle melodie, dalle incursioni della chitarra ad una versatilità vocale che permette di adattarsi bene sia agli stilemi Eldritchiani tipicamente goth che a cantati più consoni all'elettronica danceable, e dopo una prima parte da pollici in alto, l'album si mantiene sempre su alti livelli, bilanciando solidi episodi future-pop (la danceable "Never Isn't Enough" che ricorda gli APB di "Harmonizer", la pompata e intensa "I Am Alive" ed una "Shut The Systems Down" nuovamente vicina ai Covenant), strumentali di buon effetto (il taglio da soundtrack di "Metropolis" e le belle atmosfere di "The Verge") e quella "Democracy" il cui electro-goth echeggia ancora le succitate Sorelle. Al netto di certe chiare influenze, Morrigan riesce ad imbastire un ritorno non soltanto ben assortito, ma anche capace di personalità, mostrando un passo sicuro ed una scrittura carismatica che molti act più attivi e navigati possono solo sognarsi. Graditissimo ritorno.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://geneticvariation.bandcamp.com/

http://www.scent-air.com/