05-06-2021
PRO PATRIA
"Godless"
(Insane Records)
Time: CD (64:18)
Rating : 8
Le intenzioni dietro alla nuova fatica di Pro Patria (la terza sulla lunga distanza dal rientro di fine 2017 con l'album "Back To Basics") sono chiare, col mastermind belga Peter Vercauteren che mette al centro dell'attenzione il terribile stato del nostro pianeta ed il generale disinteresse, quando non addirittura la mancanza di volontà, nel fare qualcosa in proposito. Non poteva che scaturirne l'opera più oscura ed aggressiva dell'act con base operativa a Canossa (Emilia-Romagna), come sottolineano le note ufficiali, nella congiuntura che vede Pro Patria fare il suo ingresso nel buon roster della russa Insane Records, che pubblica l'album nelle 200 copie del notevole digipack a sei pannelli completo di slipcase. E si tratta anche del lavoro più incisivo, solido ed intenso del progetto, che conferisce un velo di apocalittica oscurità a molte delle 14 tracce grazie al sapiente uso delle melodie, specie in quei frangenti dove vi è ampio sfoggio di porzioni strumentali di grande effetto ("War!", "Limits To Madness", "Ride"), sfoderando non soltanto una produzione sempre più corposa e tagliente, ma anche un taglio a suo modo più moderno che concede meno spazio alle atmosfere EBM tipicamente 90s (incarnate dall'ansiogena "Tomorrow" e dalla bonus-track finale "Tidalwave", non segnalata nella tracklist). Un taglio più attuale che comunque non mette da parte il grande bagaglio d'esperienza maturato da Peter principalmente proprio nei 90s, sempre latente anche in schegge rabbiose e affilate quali l'opener "Razorblade" o "The End", così come nella minacciosa title-track, nell'accattivante e groovy "One More Time", nella sofferta e vocalmente più estrosa "Angel" e via dicendo. Un album di grande compattezza, a dispetto dell'ora abbondante di durata, che proietta Pro Patria fra i nomi più interessanti di un panorama sonoro al quale non servono gli ennesimi cloni di DAF, Nitzer Ebb o Front Line Assembly, bensì act motivati ed in grado di andare oltre i soliti triti stilemi, come Pro Patria si è dimostrato essere centrando pienamente il bersaglio.
Roberto Alessandro Filippozzi