08-03-2021
KASPER HATE
"Violent Violet"
(ScentAir Records)
Time: CD (46:47)
Rating : 6.5
Fedeli alla loro cadenza pressoché annuale, lo scorso luglio i tedeschi KH hanno rilasciato il sesto album, come sempre sotto l'egida della russa ScentAir. Con "Violent Violet" il duo di Amburgo prosegue spedito nel solco di quel synthpop spiccatamente retrò e minimale già sperimentato in lungo e in largo nelle precedenti cinque uscite, mantenendo salda la barra senza inattese virate e specificando a chiare lettere come siano stati usati vari effetti per la voce, ma non il tristemente noto auto-tune. È dopo l'interlocutoria "Anti-Love" che il disco entra nel vivo, sfoderando quel tipico groove moderato e le dinamiche vintage a cui KH ci ha abituati (la title-track, "Hurts Like Hell"), per poi mostrare più decisione con le movenze dance di una "Fairway" che fa il paio col ritmato strumentale "Succus". Una punta in più di melodia affiora dalla finemente pulsante "Sand On Sand", e se "Rapture Me" si fa apprezzare per la sua indole notturna, "How Did I End Up All Alone" ed "In Chains" denotano una buona costruzione indubbiamente figlia dell'esperienza. Certo bisogna amare non poco le derive più smaccatamente retrò del synthpop per appassionarsi ad un disco come "Violent Violet", che peraltro non ha picchi in grado di fare da traino e mostra qualche limite nei momenti meno riusciti, ma questa è la strada che da sempre il duo ha inteso percorrere, meritando senza dubbio rispetto per la propria coerenza e caparbietà.
Roberto Alessandro Filippozzi