21-02-2021
ASDEAN
"Time.Space.Life"
(Advoxya)
Time: CD (69:44)
Rating : 7
Uscito lo scorso aprile, "Time.Space.Life" è il primo album del trio bielorusso Asdean, che esordì nel 2015 sotto il precedente monicker Asdeandare con l'EP digitale "In The Darkness Of Orbits", e che con l'uscita in esame approda al formato fisico del CD nella classica confezione digi-wallet di casa Advoxya. Affilate le proprie armi, i tre si ripresentano con una produzione decisamente migliorata e più ricca di melodia che rinvigorisce un suono ben giostrato con ampiezza di soluzioni fra harsh-EBM e dark-electro, mostrando subito i passi in avanti compiuti con una nuova versione di quella "Kosmos" già presente nel suddetto EP, ora più sontuosa ed efficacemente rifinita con un taglio finanche ottantiano. Si comincia poi a spingere sul pedale dei bpm con un trittico carico di groove ed intensità: dapprima "Kogda Ti Lzhesh", poi quella "Sumrachniy Strazh" più accessibile (frutto di certe tentazioni future-pop ancora da sviluppare appieno) che alterna vocals femminili al tipico cantato harsh brutale e distorto, e infine la più incisiva "Zatochenie", esemplificativa di come la band sfrutti bene sia l'apporto melodico, sia dei giri di derivazione techno ben contestualizzati. Non manca neppure il dinamismo, ben incarnato dalla melodiosa "Gibernaciya", laddove "Moya Zvezda" crea un solenne ibrido electro-metal di grande effetto, sfruttando bene alcune azzeccate varianti vocali; piacciono anche le strutture più ragionate di quella "Pervoprohodec" che apre ad una vocalità "clean" (in alternanza con la rabbia tipicamente harsh), mentre "Bozhestvennaya Inzheneria", guidata da ritmiche e bassline poderose, rimanda con stile a certe cose degli [:SITD:]. Ben cinque i remix posti in chiusura: "Sumrachniy Strazh" viene ripresa alla grande con movenze macchinose da Outpost 11 e in chiave nettamente più danceable da Larva, mentre "Zatochenie" incontra un marcato e solido groove EBM nella rilettura di Synthetische Lebensform, per poi venire drasticamente rallentata nel bel remix firmato TomZigota; chiude il dischetto il lavoro svolto da Object16 per "Kosmos", utile a donare al pezzo un'asprezza più spiccatamente industrial. Tanto buon materiale - che scorre piacevolmente per ben 70 minuti - in un debut album sufficientemente maturo che, pur non stravolgendo alcuna regola del settore d'appartenenza, mette sul piatto una certa sicurezza nei propri mezzi ed un gusto compositivo che lasciano intravedere come più alti traguardi artistici siano alla portata del trio, specialmente se in futuro ci sarà la volontà di osare maggiormente.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.advoxya-records.com/