24-11-2020
ROSI
"Grey City Life"
(Cold Transmission Music)
Time: CD (35:57)
Rating : 6.5
Lavoro dopo lavoro, la Cold Transmission sembra essere ormai diventata una realtà piuttosto solida sul versante dark e post-punk; molteplici sono difatti le loro uscite di qualità, merito non solo di un'accurata selezione musicale, ma soprattutto di un'attenzione particolare verso i fans del settore. Ecco così che l'etichetta decide ristampare "Grey City Life", debutto datato 2016 - originariamente stampato in LP dalla In A Bad Mood e in digitale dalla Alternate Audio - dei tedeschi Rosi, duo musicale formato da Sven Rosenkötter (voce) e Mirco Rappsilber (chitarra, basso, synth e drum-machine) il cui sound dal retrogusto vintage rimanda smaccatamente a band del calibro di Bauhaus e Joy Division. Le undici canzoni del loro "Grey City Life" sono avvolte da un'atmosfera volutamente glaciale e fosca, con melodie e ritmiche ora danzerecce, ora più cupe e sintetiche. Sebbene alcune armonie di chitarra tendano a ripetersi in svariati pezzi, i due musicisti propongono comunque un repertorio stilistico sufficientemente vario (nulla però che faccia gridare al miracolo), sciorinando dei componimenti dall'andatura cadenzata e dalla buona avvolgenza ritmica; è il caso, questo, dalla chitarristica "Kaltes Land", caratterizzata da un mood darkeggiante e ossessivo, oppure della più soft "Film", composizione dove la voce, la ritmica del basso e le poche ma assolutamente congeniali note di synth suggellano il tutto. Traccia dopo traccia, le similitudini con i sopraccitati Bahuaus si fanno più forti (specialmente nella voce di Rosenkötter, simile a quella di Peter Murphy pur non avendone la stessa teatralità e carica interpretativa), ma, nonostante questo, ci sono delle song che presentano delle piacevoli eccezioni. In "Verloren", sorta di nenia funebre dove il cantato, distante e sofferto, si adagia in maniera complementare alle (poche) note della chitarra, affiora sicuramente la vena più sperimentale del gruppo, così come per "Jeder", dal tocco ambient e, per logica, simile alla canzone citata poc'anzi. Qua e là si avverte il tentativo di miscelare le due anime del lavoro discografico in un'unica soluzione (la bipolare "Graue Stadt", suadente e infarcita di inquietante malinconia), ma questo espediente risulta in taluni casi discontinuo e non sempre convincente. Concludendo, "Grey City Life" è sicuramente un prodotto onesto e discretamente mixato che ha nel suo essere citazionista la sua arma principale.
Denis Di Nicolò
https://rosi-music.bandcamp.com/
https://www.coldtransmission.com/