15-10-2020
VV.AA.
"100 - One Hundred"
(Progress Productions)
Time: CD 1 (65:31); CD 2 (64:16); CD 3 (63:15)
Rating : 8
Ci è voluto quasi un anno per portare a compimento l'intera operazione, ma dopo tanto lavoro la Progress ed i 45 act coinvolti sono riusciti a finalizzare il triplo CD - limitato a mille esemplari numerati a mano - che celebra la centesima uscita per l'importante label svedese, autentico faro per le sonorità elettroniche che vanno dal synthpop più melodico ed orecchiabile alla ruvidità della electro-industrial, passando per i muscoli dell'EBM e per il fascino oscuro della dark-electro. Ben 45 brani per oltre tre ore di musica sono quanto viene messo sul piatto in questa mastodontica operazione, che vanta praticamente solo inediti, eccezion fatta per quei pezzi usciti precedentemente solo in digitale o su vinile, che qui trovano per la prima volta la pubblicazione su CD. Impossibile ovviamente scendere nel dettaglio di una raccolta così corposa ed impegnativa per la sua durata, ma sicuramente si tratta di una celebrazione di alto livello, non soltanto per la mole di materiale inedito, ma anche per le varie chicche sparse qua e là, come ad esempio un brano ripescato da un vecchio demo degli Scapa Flow, diversi remix decisamente apprezzabili ed un trittico di buone cover: la storica "Somebody To Love" dei Jefferson Airplane rifatta a dovere dai White Birches, "Dancing With Tears In My Eyes" degli Ultravox riletta con rispetto dai Red Cell e, infine, quella lagna di "Fix You" dei tediosi e scoppiatissimi Coldplay resa accettabile da Johan Baeckström. Nel mezzo, tutta la qualità a cui ci ha abituati lo storico marchio scandinavo: da nomi a noi ben noti quali Agent Side Grinder, Necro Facility, Lucifer's Aid, Dupont, T.O.Y., The New Division, Cryo, Spark!, Henric De La Cour, Code 64 e via dicendo, a ripescaggi inattesi come Hype, White Door, Mommy Hurt My Head, Saft, Children Within, Cosmic Overdose e Kropp, passando per tutte quelle realtà del sempre fervente roster Progress meno longeve e più desiderose di imporsi sulle scene, di cui senz'altro parleremo presto in futuro. Tantissimo materiale fra cui non sarà affatto difficile trovare motivi d'interesse ed ottimi brani, se siete estimatori di quella frangia dell'elettronica "made in Sweden" (salvo rarissime eccezioni, tipo i greci Iambia) alla quale la Progress ha dato lustro dal 2004 ad oggi. Non la solita compilation celebrativa, bensì un pezzo da collezione che celebra degnamente una storia importante.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.progress-productions.com/
https://progressproductions.bandcamp.com/