29-09-2020
ERIK WØLLO / MICHAEL STEARNS
"Convergence"
(Projekt)
Time: CD (66:44)
Rating : 7.5
Oltre ottant'anni complessivi di carriera è quanto mettono sul piatto il norvegese Erik Wøllo, la cui vasta produzione solista è trasversalmente apprezzata, e l'americano Michael Stearns, rinomato compositore ad ampio raggio celebrato soprattutto per la sua attività nel mondo delle colonne sonore (in particolare a supporto del lavoro di Ron Fricke). Un bagaglio d'esperienza enorme che trova - come suggerisce il titolo dell'album - una convergenza piena e tangibile, in cui i due decani intrecciano synth e chitarre con tutta la classe e la maestria che è lecito attendersi da professionisti così navigati. Racchiuso in un essenziale digipack, l'album vede una melodiosa materia ambientale porgere il fianco a chitarre (sia elettriche che acustiche) che si inseriscono con estrema eleganza e senso della misura, spesso e volentieri col prezioso supporto di ritmi percussivi sempre funzionali, come appare chiaro sin dall'iniziale "Triptyk" e come viene ribadito sino alla più delicata "Cirrus (Postlude)", ultima traccia di un viaggio sonoro dalla gustosa impronta cinematica. Quello creato dai due veterani delle scene è un intreccio che non scade mai nel mero esercizio di stile, ed il pathos che caratterizza le melodie portanti, sorretto da efficaci crescendo, ne è la più chiara dimostrazione, specialmente in un frangente toccante come "Ruins Of The Past" o nel mesto minimalismo di "Subterranean Canyon". Talvolta più guitar-based ("The Way Ahead 1"), altre volte decisamente più ambientale ("Somewhere In The Distance"), il suono di "Convergence" trova le proprie vette creative nel magnifico taglio evocativo di "A Solitary Place" e nell'intensità delle melodie di "The Nomad's Journey", veri highlights di un lavoro a quattro mani pienamente riuscito negli intenti, frutto di un proficuo e prestigioso incontro che è legittimo sperare non resti un episodio isolato.
Roberto Alessandro Filippozzi