30-07-2020
MY LOVE KILLS
"Imitatio Dei"
(ScentAir Records)
Time: CD 1 (45:49); CD 2 (29:06); CDr 3 (27:24)
Rating : 7.5
Dopo l'antipasto costituito dall'EP "Silent Scream", arriva finalmente il momento del piatto forte per il duo franco/svedese, rappresentato dal doppio album "Imitatio Dei" e, nel caso specifico, anche dall'EP "The Third Circle", incluso nella versione limitata a sole 50 copie autografate e numerate a mano del secondo full-length del progetto. Una mole di materiale importante (27 brani in totale) attraverso la quale il duo consolida il proprio stile fra EBM ed un'elettronica piuttosto trasversale e di ampio respiro, già saggiato sul positivo debut album dello scorso anno "Glitch". Nonostante la moltitudine di tracce incluse, "Imitatio Dei" si presenta particolarmente compatto a livello stilistico nei suoi due "circles" principali (così vengono nominati i singoli dischetti), fornendo la giusta dose per ognuna delle caratteristiche di spicco: dalla maggior durezza e ruvidità ("The New Babylon", "La Voisin", una "Black Order Rises" fornita di chitarra distorta e le più affilate "Burn Fire Burn!" e "Mad Addiction") al groove più fisico (la macchinosa "Rebirth", "Reasons", "No Remorse" e "Deception"), passando per momenti che pagano pegno nei confronti dei Front Line Assembly e della scuola canadese (la già nota "Silent Scream", "Unterwelt", "Kingdom Of Lost Souls") e frangenti dove l'aspetto melodico acquista rilevanza (la pacata "Wonderland", l'elegante "The Final Girl", la magnetica ed ipnotica "Dead Man Walking", la sospesa "Delusion" e l'atmosferica "Ante-Purgatory", che include anche un'ariosa traccia nascosta). Il terzo "circle", ossia l'EP bonus di cui sopra, presenta cinque tracce già note ai più attenti seguaci del progetto (riprese da un paio di altri EP, uno dei quali era uscito solo in digitale), offrendo però anche tre nuove canzoni: "El Cuco", "The Depth" e "Buveur De Larmes", tutte sufficientemente affilate (merito di una vocalità sempre ad un passo dalla corrente harsh) ed eclettiche nel porre in essere un groove ben presente, ma che nell'arco dell'intera release non lambisce mai lidi cari al dancefloor. Tantissimo materiale che, per onestà intellettuale, poteva venire sintetizzato in un solo CD (la durata complessiva dei primi due dischetti lo avrebbe consentito, lasciando il terzo come bonus), ma che a parte ciò ha il grande pregio di funzionare nel suo corposo insieme, anche senza quei 3-4 potenziali singoli che avrebbero potuto fare da traino. I My Love Kills hanno operato una scelta audace ed ambiziosa, vincendo la sfida in virtù di quella grande compattezza che caratterizza un songwriting sempre solido e credibile.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://mylovekills.bandcamp.com/