19-06-2020
MARK SEELIG
"The Disciple's Path"
(Projekt)
Time: CD (74:47)
Rating : 7.5
Era dai tempi di "Disciple", realizzato in proprio nel 2005 e poi ristampato dalla Projekt nel 2010, che l'americano Mark Seelig non firmava un album in solitaria, avendo collaborato attivamente in lavori firmati assieme ad altri musicisti del calibro di Steve Roach, Byron Metcalf, Sam Rosenthal, Loren Nerell etc... Questa sua nuova fatica, alla quale il succitato Nerell collabora con soundscapes e droni, è proprio l'ideale seguito di "Disciple", in cui Mark si cimenta non soltanto coi fatidici flauti Bansuri di bambù, ma anche con dilruba (il violoncello indiano), violino elettrico, chitarra acustica e canti armonici, sempre nel pieno rispetto di quei caratteristici Raga indiani su cui poggia la sua scrittura musicale. Ottimamente prodotto e racchiuso nelle 500 copie del bel digipack a sei pannelli (completo di utili note illustrative), "The Disciple's Path" prosegue nel viaggio sonoro di Mark a cavallo fra ambient e new age, mantenendo come stella polare la musica indiana già dalle prime battute dell'iniziale "Raga Princess", in cui la melodia del flauto si dipana suadente e fascinosa con un ritmo sottile ma funzionale che subentra pian piano, come avviene anche nella lunga ed ancor più cadenzata title-track (36 minuti). Anche nel placido incedere dell'eterea "Ya-Man" l'intensità delle melodie sa crescere bene col passare dei minuti, mentre "Raga Ayahuasca" chiude l'opera all'insegna di quell'irresistibile richiamo mistico di terre e culture lontane che permea ognuna delle quattro lunghe tracce. Senza stravolgere coordinate stilistiche che non necessitano di particolari scossoni per funzionare a dovere, Mark confeziona un lavoro di grande fascino che metterà ancora una volta d'accordo - con la classe tipica del suo percorso musicale - i seguaci dell'ambient più aperta alle derive etniche e new age.
Roberto Alessandro Filippozzi