29-05-2020
ZOODRAKE
"Purified"
(Elektrofish)
Time: CD (41:51)
Rating : 8
Conclusa ormai definitivamente l'avventura in seno al supergruppo synthpop Seadrake, il cantante/musicista/produttore Hilton Theissen (nato in Sudafrica ma tedesco d'adozione e già noto per i suoi trascorsi in realtà anche molto diverse tra loro, come Akanoid e Dark Millennium) torna sulle scene con quello che è a tutti gli effetti il suo progetto, dalla concezione alla realizzazione. Un nuovo inizio che, nonostante i richiami del nome alla sua precedente e succitata esperienza, è una sorta di tabula rasa per Hilton, ora libero di muoversi in qualunque direzione lo porti l'ispirazione, pur avendo mantenuto una netta aderenza alle dinamiche del synthpop. Che il Nostro sia un singer preparato e di alto livello è cosa risaputa, ma se ancora ce ne fosse bisogno, l'opener "Upgrade" ce ne dà subito una chiara dimostrazione, coi suoi cantati drammaticamente enfatici ed un refrain incisivo ed intenso fra cadenze macchinose e sinuose. Una voce carismatica che risplende in ogni occasione: dal groove accattivante di una "Death Bloom" ottimamente costruita alla più melodiosa e pop "Lasting", dalla ballabile e dinamica "Our Light" ad una "For A While" ariosa e di classe. Anche la scattante "Faster" si fregia di un piglio ballabile che funziona bene in combutta col coro di voci bianche che rinsalda il refrain, mentre la chitarra comincia ad assumere la giusta importanza con l'orecchiabile e groovy "Sent To You". Le atmosfere si fanno più rilassate e morbide con "Fear", altro segnale inequivocabile di una classe superiore alla media assieme a "Solitude (You Will)", vero picco qualitativo dell'opera per costruzione ed interpretazione vocale; la chiusura è affidata ad "I Am The Drake", che alterna porzioni elettroniche piuttosto eclettiche a graffianti esplosioni chitarristiche particolarmente cariche di groove, ricordandoci che nel background di Hilton c'è anche il metal (qui ben contestualizzato). "Purified", racchiuso in un gradevole digipack completo di booklet, si rivela un lavoro solido, ottimamente prodotto e convincente sia a livello vocale che strumentale e di scrittura, ben assortito e ricco di quegli spunti di elevata caratura in grado di rendere memorabile ogni brano, rappresentando un avvincente punto di (ri)partenza per la carriera di un artista che ha sempre garantito alta qualità sotto ogni aspetto.
Roberto Alessandro Filippozzi