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Room 103

02-03-2020

FEU FOLLET

"La Forêt Oubliée"

Cover FEU FOLLET

(Blackjack Illuminist Records)

Time: CDr (31:09)

Rating : 7

Il francese Alban Blaising è sempre stato un musicista piuttosto prolifico, sia nei suoi progetti d'area martial-industrial che in quelli d'estrazione extreme metal, e non sorprende quindi vederlo tornare con la seconda fatica del suo nuovo act Feu Follet a soli sei mesi dal positivo esordio "Le Champ Des Morts", anche stavolta sotto l'egida della Blackjack Illuminist. Racchiuso in un cartonato apribile dal consueto taglio artigianale, il nuovo album (disponibile sia in download che nelle 15 copie in audiocassetta verde fosforescente, ed a richiesta venduto assieme ad una delle 20 copie del fumetto realizzato da Alban per l'occasione) prosegue nel solco del suo predecessore, fondendo coldwave, post-rock, synthwave, shoegaze e tracce di post-punk come di darkwave all'interno di brani che vivono tanto dei seducenti synth vintage quanto delle graffianti ma raffinate pennellate chitarristiche. Caratteristiche non infuse singolarmente a questa o a quella canzone, ma abilmente mescolate all'interno di ogni brano, come chiarisce subito la title-track, le cui filmiche dinamiche da vecchia colonna sonora horror virano con successo verso la darkwave, e come ribadisce la seguente "La Stèle", la cui raffinatezza si tinge di post-rock e dell'effetto particolare che l'utilizzo del vocoder garantisce. Se i due interludi spingono con maggior forza verso i suoni della synthwave, al pari di una "Les Chasseurs" ben ritmata e capace di gustosi cambi di tempo, episodi quali "Les Marcheurs", "La Disparition" e la conclusiva "L'Enfouissement" esaltano invece una vena post-rock spesso e volentieri prossima a dinamiche shoegaze; tocca all'elegante "L'Enfant", assieme a "Le Photographe", porre l'accento su toni darkwave sempre ben contaminati dalle altre venature tipiche di Feu Follet, mentre la palma di miglior brano spetta senza dubbio a "La Battue", acceso ed intenso gioiellino synthwave di grande efficacia. Un lavoro che conferma tutte le buone impressioni destate dal suo predecessore e le qualità apprezzate nella scrittura di Alban, che per compiere un ulteriore salto di qualità, oltre a dare maggior corpo ed importanza alle parti vocali, farebbe bene a seguire le orme del suo label manager Alexander Leonard Donat (Vlimmer), perseguendo la ricerca della forma-canzone per rendere ancor più concreta, solida e fruibile la sua già interessante proposta.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://www.facebook.com/FeuFollet54/

https://blackjackilluministrecords.bandcamp.com/