02-03-2020
ROCKETS LBM PROJECT
"Universe One"
(ScentAir Records)
Time: CD (58:24)
Rating : 7
Il musicista russo Dmitriy Nelepin, attualmente residente negli States, è noto per essere sempre stato un devoto seguace dello storico gruppo space-rock italo-francese Rockets, tanto da aver messo in piedi diverse cover band degli autori di "Galactica". Unite le forze col singer Luca Bestetti, che per qualche anno ad inizio millennio fu proprio il cantante dei Rockets (mai realmente scioltisi ed ancor oggi attivi) e dai quali pare non essersi separato troppo amichevolmente (qualche anno fa scoppiò una lite per i diritti del nome, sulla quale sorvoleremo in questa sede), Dmitriy ha potuto dare una forma più compiuta alla propria passione per i Rockets, anche grazie all'aiuto di Inesa Shaurouskaya (in predicato per diventare il terzo membro effettivo del progetto), concretizzando in un album vero e proprio quegli spunti di autentica devozione per la band di Fabrice Quagliotti. Il risultato di tali sforzi è "Universe One", esordio ufficiale in tutto e per tutto debitore dei Rockets nel quale non viene fatto nulla per celare l'origine di tanta passione, dalla produzione al songwriting, senza comunque dare mai adito a "sfide a distanza" con gli originali. Tra synth dal sapore vintage e un ampio utilizzo del vocoder, l'album - un concept sulla nave spaziale Akruse - parte con le movenze cosmiche della placida "No Recall" e della sospesa title-track, animandosi poi con l'electro-rock spaziale della carismatica "Stargate" e della ritmata "Commander LBM". Un lavoro che vive di nette ma ben amalgamate alternanze, passando dal groove e dall'energia di momenti come "Neutron Star" e "Star Command" alla raffinatezza strutturale della melodiosa "Beautiful Night", alle ambientazioni cosmiche con tanto di spoken words di "The Mirror", al moog da iperspazio dello strumentale "Alien Dawn" e ad un finale passionale ed accorato come "Astronaut Story". Ben eseguito e prodotto ad ogni livello, grafica inclusa, "Universe One" si rivela un lavoro ben assortito che ovviamente non potrà lasciare indifferenti in primis i fans dei leggendari Rockets, fermo restando che qui siamo oltre il mero tributo e che il duo pare avere le carte in regola per andare oltre gli schemi dei propri padri ispiratori: sarà verosimilmente la prossima fatica, già in lavorazione, a dirci dove Luca e Dmitriy vorranno spingersi.
Roberto Alessandro Filippozzi
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