12-02-2020
MILLS
"Verletzt"
(Echozone)
Time: CD (61:12)
Rating : 7
Direttamente dall'Austria, ecco arrivare la seconda fatica dei Mills, terzetto che già con il precedente e notevole "Monochrome" aveva offerto un ottimo saggio delle sue capacità. Con "Verletzt" i tre (un duo all'epoca del debut) continuano sulla scia della darkwave più raffinata e malinconica, resa forse spigolosa dal cantato in tedesco che, nell'insieme, offre delle sfumature del tutto particolari. L' iniziale "Dankeslied" dà subito un assaggio di quello che si andrà ad incontrare nel disco, sciorinando dapprima una serie di dissonanze che sfumeranno in aperture ora melodiche, grazie agli arpeggi di chitarra, ora più rocciose, con ampio utilizzo di riff potenti e quadrati. Simile la successiva "Nie", dotata peraltro di un'azzeccatissima atmosfera decadente (anche in questo caso, non mancano buone sequenze vocali), con il ritmo della batteria elettronica sempre ben scandito, mentre in "Vater (...Unser)" la struttura ritmica si fa più danzereccia. In "Gesicht" sembra invece venire a galla il lato più minimalista dei tre musicisti, con un battito elettronico insistito ed una voce, profonda e calda, che imprime alla musica un ipnotico magnetismo tenebroso, ma con "Los" le cose cambiano abbastanza drasticamente, per un brano infarcito di effetti, tastiere magniloquenti e sensazioni di buona potenza espressiva: insomma, una vera cattedrale di suoni. Concludendo, "Verletzt" è un album che, nella sua voluta monotematicità musicale, risulta paradossalmente vario (la differenza tra la rilassante "Mein Weites Land" e la più irrequieta "Ende" è piuttosto lampante) e con una particolare attenzione per i suoni. Si potrebbe benissimo definire un buonissimo dispensatore di vibrazioni tipicamente dark/goth.
Denis Di Nicolò