15-11-2007
PRISCILLA HERNÁNDEZ
"Ancient Shadows"
(Yidneth)
Time: (62:51)
Rating : 8
Per chi ama le sonorità fatate, tipiche di etichette come Prikosnovénie e Kalinkaland, quello dell'artista spagnola Priscilla Hernández (nata alle Canarie ma residente a Barcellona) potrebbe non essere un nome sconosciuto, visto il grande successo ottenuto sulla piattaforma mp3.com dal suo demo del 2002 "I Steal The Leaves"... La bionda artista iberica, dopo aver declinato le offerte di una decina di etichette (fra cui due major), sì è infine gettata anima e corpo nel mondo del music-biz non solo dando forma all'atteso album d'esordio, ma anche creando la nuova label Yidneth col lodevole proposito di pubblicare ulteriori artisti (oltre ovviamente a quello implicito di curare in prima persona distribuzione e commercializzazione della propria musica). Quello delle sonorità eteree, delicate, paradisiache ed avvolgenti di generi come la new age, la musica celtica ed il dream-pop è un mondo che da sempre è stato dominato dal bel canto femminile, ma Priscilla si dimostra donna ancor più abile e determinata di molte sue colleghe, in quanto capace di dar vita praticamente da sola (salvo il contributo esecutivo in studio di alcuni ospiti) ad un debutto estremamente positivo (fatto di cui è doveroso tenere conto). Influenzata dai Cocteau Twins e dai testi dei Tears For Fears, nonché spesso accostata a nomi quali Tori Amos, Kate Bush ed Enya, la Nostra ci dimostra di essere in grado di dar vita ad un sound capace di andare ben oltre i facili accostamenti in virtù di un songwriting mirabile, che mai mostra la corda nell'ora abbondante di durata. Dopo la consueta traccia introduttiva tocca ad "Away" accoglierci col suo intrigante mix di delicatezza, passione, fini percussioni elettroniche, melodie aggraziate e flavour celtico, mentre la title-track rivela notevoli spunti neoclassici all'interno di una pregevole struttura dream-pop. Tutte le tracce del disco evidenziano motivi d'interesse e sottolineano le grandi doti di Priscilla, molto abile nel catturare le melodie e nel miscelare sottili trame elettroniche, delicati inserti di archi ed arpa, suoni suadenti ed una voce sempre convincente, nonché capace di passare con buona disinvoltura da delicate carezze musicali ("The Call Of The Nymph", "The Realms Of Twilight") a momenti più oscuri ("Haunted", "Nightmare"), schiudendo inoltre piccole perle dream-pop ("I Steal The Leaves" ha i connotati della 'hit') e bellissimi affreschi strumentali, senza scordare gli attimi di malinconia neoclassica ("Nothing") ed un tributo alla propria lingua madre ("Sueño Muerto"). Splendido l'artwork, ricco di illustrazioni della stessa Priscilla (anche abile disegnatrice) e racchiuso in un pregevolissimo digipack comprendente due booklet (atti a dividere il materiale più fiabesco da quello più oscuro, e quindi denominati rispettivamente "The Fairy" e "The Ghost"). Un debutto completo e da apprezzare in ogni sua sfumatura per un'artista che, grazie alle sue indubbie qualità e ad un talento innegabile, mostra di avere tutte le carte in regola per sedurre gli amanti di queste splendide e preziose sonorità (e non solo loro).
Roberto Alessandro Filippozzi