17-01-2020
NEED FOR SPEED
"Split Visions"
(Progress Productions)
Time: CD (37:56)
Rating : 7
Storia curiosa quella del duo di Malmö: Felix Mårtensson e Martin Nilsson erano entrambi chitarristi nella band RA, fautrice di un post-punk particolarmente noisy e diretto, e quando quest'ultimo, nel 2016, si è ritrovato dietro al microfono nell'EP "Then I Woke Up In Paradise", è stato subito chiaro ai presenti che quello non sarebbe stato un episodio isolato. L'anno seguente, infatti, Martin e Felix si sono ritrovati in studio, dove le canzoni a firma Need For Speed (nome quanto mai ingannevole per quelle che sono le prerogative sonore alla base del progetto) hanno iniziato a prendere corpo, diventando pian piano quattro singoli digitali realizzati tra maggio 2018 e giugno 2019. Tutti quei brani sono poi confluiti nel debut album "Split Visions", uscito a fine novembre - in confezione jewel-case piuttosto essenziale - grazie al patrocinio della sempre attenta Progress Productions. Quello del duo svedese è un synthpop soffice, placido e raffinato che si distingue non soltanto per l'alto tasso d'intimismo e passionalità espresso, ma anche e soprattutto per il timbro vocale di Martin, decisamente particolare e ben adatto ad una formula che non prevede né melodie dominanti, né ritmiche trascinanti. Non che ai brani manchi il groove, ben educato e mai frenetico già dallo strumentale "Russian Love Poem" che apre l'album, preludio ad episodi carichi di passionalità come "Soft Touch" e "Gold Rush (I Keep On Waiting)", entrambi facenti parte della serie di singoli di cui sopra assieme alla più intensa "Loved One" ed alla groovy "C/O". L'assunto strumentale si muove sempre con pacatezza, anche quando il beatwork pare voler incalzare maggiormente ("Boys And Girls"), ma quello dei Need For Speed è un sound che guarda con favore soprattutto alle lezioni degli anni '80, inglobando tenui quanto gustose sfumature new wave e darkwave in frangenti quali la raffinata "Dancing In Tears", la morbida e suadente "Shared Secrets" ed i due highlights del dischetto: la più melodiosa "No Service" e la carismatica "Race For Life", brani che ben incarnano le potenzialità di un act che ha delle buone carte da giocarsi in una scena dove non è certo scontato emergere. Un esordio senza dubbio positivo, verosimilmente in grado di mettere d'accordo sia i seguaci dell'attualità synthpop, sia i nostalgici della dorata decade ottantiana.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://needforspeed.bandcamp.com/
http://www.progress-productions.com/