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Room 106

15-11-2007

VON BRANDEN

"Scherben"

Cover VON BRANDEN

(GreyFall/Audioglobe)

Time: (50:49)

Rating : 7

"Scherben", debutto dei tedeschi Von Branden, si inserisce a pieno titolo nell'ormai saturo calderone del gothic metal sinfonico e 'vampiresco', riuscendo però, a discapito di quelle che potrebbero essere le aspettative comuni, a farsi notare grazie ad un'attitudine drammatica e tenebrosa che non ha - come spesso accade in questo ambito - alcunché di premeditato, ma testimonia soltanto un'ispirazione vivida e prolifica ed una naturalezza d'espressione che, tra i debuttanti, oggi possiedono veramente in pochi. Gli espedienti escogitati da questi tre non meglio noti musicisti, al secolo Solarian von Branden (voce), Vestriz von Mesopotamien (chitarra, basso, voce) e Arminius von Theesfeld (batteria), sanno come far breccia nell'ascoltatore: grazie a muri di chitarre tra lo stridente ed il melodico ("Behind The Rain"), teatrali impianti tastieristici spesso doppiati da siparietti da camera offerti dall'apporto di pianoforte, violoncello e di un inusuale sassofono (a tal proposito, ascoltatevi la melodrammatica title-track o la commovente "Vergessen"), sanguinanti e malsani rantoli gutturali e misantropiche clean vocals maschili e femminili che sembrano commiserare la propria tristezza ("Ignoranzkult", "Consuming Life"), parecchi palati 'fini' troveranno pane per i propri denti. Nove episodi degni di nota si alternano piacevolmente, cesellando un incredibile saliscendi emotivo che culmina nella sensazionale cover di "Winter", brano di Tori Amos qui ricoperto di charme gotico: essi non possono e non devono lasciare indifferente un pubblico al quale, di questi tempi, viene quasi regolarmente propinato un target di release prive di vera e propria sostanza. Gli unici aspetti sui quali auspichiamo delle migliorie sono la qualità del cantato, soprattutto di quello maschile, ancora distante dalla media qualitativa che il genere richiede, e l'incedere della sezione ritmica, a volte ripetitivo e prolisso (un brano come "Zwischen Welten" risulta, da questo punto di vista, piuttosto inutile e noioso nel contesto generale dell'album). Da qualche parte tra i migliori Samsas Traum, i validissimi Janus (quelli del recente "Nachtmar"), The Vision Bleak ed i Moonspell più sentimentali e pacati, il debutto dei Von Branden merita di essere ricordato non solo per la qualità intrinseca dei propri brani, ma anche e soprattutto per aver portato una piccola ventata d'aria fresca in un genere ormai sempre più genuflesso nei confronti dei nomi di punta e ritirato su sé stesso. Non a tutti piaceranno, ma, quando il talento c'è, non si può che rendere onore al merito.

Marco Belafatti

 

http://www.vonbranden.de

http://www.grau.cd/label