05-11-2019
PRO PATRIA
"Executioner"
(PVC Productions)
Time: CD (66:46)
Rating : 7.5
Tornato in pista con la sua storica creatura Pro Patria a fine 2017, segnatamente con l'album "Back To Basics", il belga Peter Vercauteren sembra non voler perdere ulteriore tempo, dopo i vent'anni di iato che hanno preceduto il suo inaspettato quanto gradito ritorno sulle scene. Forte delle buone impressioni destate dal suddetto album di rientro, il Nostro - ormai stabilmente residente in Italia - replica con "Executioner", lavoro ancor più intenso, tagliente ed efficace del suo predecessore in ogni aspetto, produzione inclusa. Più che legittimato a sfoderare un approccio alla materia EBM in linea con gli stilemi di fine 80s/inizio 90s, avendo fondato Pro Patria nel lontano 1988, Peter mostra come quell'accezione della electro body music sia ancora pienamente proponibile oggigiorno se propriamente contestualizzata, specie quando viene richiesto del costrutto oltre ai soliti muscoli e sudore, ed anche in assenza dell'apporto ibridante delle chitarre (che non sono state impiegate nell'album, come viene doverosamente specificato nel booklet, dal momento che in più punti sarebbe possibile cadere in errore). Nascono così tracce cariche di groove e ben fornite di melodie tanto algide quanto foriere di tensione ed inquietudine, come l'adrenalinica opener "In Your Face", "No More", la title-track, "Failure's Not An Option", la scattante "Timeless Body", "Into The Deep" e "Tear It Off!", tutte esemplari quanto a vigore e sicurezza dei propri mezzi. In un lavoro adeguatamente variegato spiccano in particolare momenti come "I Watched You Die", ottimamente costruita, e "The Insignificance Of Time", penetrante e possente; tutto procede per il meglio anche quando la fisicità lascia spazio a cadenze più ragionate, come nella serpeggiante "It's Too Late" e nella misurata "Death Of A Friend", mentre le due tracce bonus dell'edizione CD danno spazio ad influenze di più ampio respiro, come quelle (electro)wave di "Creature Of The Night" e quelle synthpop che emergono dal giro melodico di "Oppression", prima di un finale che, dopo qualche istante di silenzio, omaggia nuovamente l'approccio classico al pianoforte, proprio come avvenuto nel precedente album. Alla stregua di un buon vino, Pro Patria è un act che migliora invecchiando, forte di un'attitudine sincera e di quel sano vigore che deriva da tempi in cui fare musica elettronica non era certo cosa per tutti. Avanti così!
Roberto Alessandro Filippozzi
https://propatria.bandcamp.com/