05-11-2019
VESPERAL
"Wasteland"
(Steelwork Maschine)
Time: LP (49:22)
Rating : 7.5
Dopo la cassetta d'esordio dell'estate 2017 "Conqueror Of Emptiness", il collettivo francese Vesperal approda nel roster della connazionale Steelwork Maschine (poco attiva a livello di nuove uscite negli ultimi anni) in occasione del secondo full-length "Wasteland", che viene pubblicato nelle 50 copie dell'edizione su nastro e nelle 200 di quella in vinile. Quello dei Vesperal è un dark-folk che mantiene le distanze dai tipici stilemi del neofolk mitteleuropeo, grazie ad una formula che si lascia contaminare da sfumature darkwave, shoegaze ed ethereal poggiando su di una chitarra che lavoro molto bene, in combutta con una vocalità modellata su coordinate eteree. La prima delle tre parti di "Enclore & Jouvence", che apre l'opera, è l'unico momento - assieme a "Birth" - in linea col neofolk più propriamente detto, laddove la seconda parte aderisce in pieno allo stile dark-folk elaborato con notevole pathos dai Nostri (assieme alle varie "Crawl And Suffocate", la title-track, la più austera "Dices" e "From The Dead"), mentre la terza - strumentale - chiude l'album ribadendo l'importanza del lavoro della chitarra, decisamente più qualitativo, raffinato e ricercato rispetto alla media del settore. Un suono dal quale trasudano emozioni, come nelle trame profumate di darkwave di "The Poacher" - che ospita i connazionali Lisieux e la voce fanciullesca della loro singer - e nella mestizia di "Sacred Contemporary Chant", con picchi davvero notevoli quali la vibrante "Dagger In The Heart", con le sue cadenze doom ed i mirabili ricami melodici, e la drammatica "Can You Hear The Ghosts?", emblematica per intensità e pathos. Un lavoro maturo e largamente superiore alla media del settore soprattutto per quanto attiene al guitar-work, nonché perfettamente in grado di sottolineare le capacità di un progetto dalle possibilità ben più ampie di tanti colleghi nel neofolk e di lasciar intendere come esso possa ancora crescere, specie se riuscirà ad integrare con più efficacia e continuità i pattern ritmici. Da sentire, specie se il dark-folk è il vostro pane quotidiano.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://vesperal.bandcamp.com/