25-05-2019
SOULIMAGE
"Human Kind - Animal Mind"
(Echozone)
Time: CD (57:37)
Rating : 7.5
Tre anni dopo l'esordio sulla lunga distanza "The Whole Universe", la band tedesca guidata dal singer Rob E. Soul (al secolo Robert Eberl) torna con l'atteso secondo album, anche stavolta sotto l'egida dell'attivissima Echozone. Se già col debut non era pienamente plausibile parlare di synth-rock, con la nuova fatica la componente elettronica si affievolisce ulteriormente in favore di un suono solido e orecchiabile che danza sul confine tra rock e metal, senza abbracciare pienamente né l'uno né l'altro. Quella dei Soulimage è una formula di ampio respiro che denota carisma, come subito mette in chiaro "Human Kind": chitarre potenti ma lontane dagli eccessi granitici del metal, una voce sempre convincente e versatile che esalta la qualità dei refrain e, più in generale, una band che sa come far funzionare una canzone e come elevarla sfruttando tutte le malizie del caso, senza per questo scadere nello stucchevole. Fra strutture ed arrangiamenti di qualità spicca la presenza dell'ospite Shir-Ran Yinon (New Model Army, Krayenzeit) e del suo violino, che aggiunge colore a frangenti quali l'energico up-tempo "Blind", l'enfatica "A Real Good Place", una "How To Live, How To Hope, How To Die" spendibile in un contesto più "pop", la lunga e accorata "Soma" e la drammatica "Charity", tutti esempi di un songwriting molto curato e capace delle giuste varianti. Di certo la band guarda ad un pubblico trasversale, non scordando di concedere qualcosa anche ai metalheads (gli inserti vocali growl nell'anthemica "Children Of Tomorrow" e nell'affilata "Animal Mind"), ed alla fine c'è materiale di qualità un po' per tutti i gusti, verosimilmente destinato a funzionare ancor meglio in sede live, con highlights notevoli quali la più intensa ed accorata "Break The Silence" e la più catchy "Welcome To Your Own Dirt". A conti fatti, "Human Kind - Animal Mind" convince per la sua compattezza, per l'alta professionalità e la cura di ogni singolo aspetto (produzione inclusa) e per l'indubbia intensità profusa da Rob e soci. Un ritorno che conferma tutte le buone impressioni maturate tre anni or sono sul combo teutonico, il quale, forte di un potenziale di tutto rispetto sotto ogni punto di vista, ha saputo affinare le proprie abilità per raggiungere una invidiabile concretezza.
Roberto Alessandro Filippozzi