13-04-2019
AGENT SIDE GRINDER
"A/X"
(Progress Productions)
Time: CD (41:20)
Rating : 8
Anticipato da un paio di singoli, esce finalmente a quattro anni di distanza dal precedente "Alkimia" l'atteso quinto album della band svedese, prima prova sulla lunga distanza dopo l'abbandono del frontman Kristoffer Grip e l'ingresso in formazione del suo sostituto Emanuel Åström. La formula che è valsa ai Nostri credibilità, rispetto e riconoscimenti ufficiali si conferma vincente nell'estrosa scrittura del mastermind Johan Lange, in grado di unire gli umori scuri della coldwave alla tensione del post-punk ed all'immediatezza del synthpop, sempre in linea con un'elettronica di scuola 80s capace di intriganti sfumature industrial e krautrock. Meccanismi ben oliati che continuano a funzionare ottimamente nonostante il non facile avvicendamento dietro al microfono, con Emanuel comunque già a suo agio in questa sua prima prova col gruppo, come peraltro avevano già mostrato i due singoli apripista: la tesa coldwave dal battito danceable di "Doppelgänger", rilasciata un anno fa in vinile 7" con sul lato B "In From The Cold" (song che apre l'album in esame e che si colora di synth squisitamente acidi), e soprattutto l'impeccabile synthpop di "Stripdown", vera e propria hit (rilasciata lo scorso novembre nel formato memory stick) esemplare nella sua immediatezza, grazie ad una melodia che i Depeche Mode di metà anni '80 avrebbero portato al successo planetario in un batter d'occhio ed a quella grande versatilità che permette al trio di contestualizzare al meglio anche l'assolo di sax dell'ospite Gustav Bendt (Club Killers). Un album nel complesso meno melodico del suo predecessore ove l'intreccio tra coldwave e post-punk irradia sempre grande tensione (la minacciosa e tellurica "Decompression" ed il basso pulsante di "Allisin Sane (No. 2)"), che tra un passaggio interlocutorio fra meccaniche eccessivamente retrò e l'uso insistito del vocoder ("MM/CM") ed un gustoso finale atmosferico (la cosmica e fluttuante "Wounded Star", cantata dall'ospite Sally Dige) piazza altri due colpi da maestro: la carismatica "The Great Collapse", il cui seducente groove lunare sprigiona un magnetismo irresistibile, ed "Inner Noises", altra potenziale hit spendibile come singolo in virtù dell'efficacia di groove, melodie e refrain. Disponibile anche in vinile, "A/X" è l'ennesimo centro di una band unica e capace come pochissimi altri di muoversi agevolmente tra generi ed influenze con personalità e coerenza, tenendo sempre dritta la barra tra la fruibilità dei momenti più accessibili e la lucidità dei passaggi più ostici.
Roberto Alessandro Filippozzi
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