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Room 105

09-03-2019

ANGELIC FOE

"An Evil Of Nature"

Cover ANGELIC FOE

(Dark Chamber Records)

Time: CD (43:33)

Rating : 8

Senza dubbio Annmari Thim è un'artista che ama fare le cose con calma e senza fretta, tant'è che sono infatti passati quasi tre anni e mezzo dal precedente full-length "Mother Of Abominations". Messa in piedi lo scorso anno la propria label personale Dark Chamber Records, l'esperta cantante e musicista svedese - voce degli Arcana dal 2001 al 2014, nonché impegnata in altri superbi progetti attualmente in stasi come Seventh Harmonic e VoidWork - ha unito le forze col nuovo sodale Fredrik Hermansson (ex Pain Of Salvation e ad oggi membro effettivo di Angelic Foe) per dare vita alla terza fatica del suo progetto. Racchiuso in un pregevole digipack a sei pannelli completo di booklet (con l'artwork firmato da Cecilia Bjärgö, che con Annmari è stata anch'ella protagonista negli Arcana), il nuovo album spinge ancor più del suo predecessore verso una darkwave sinfonico-marziale maestosa e di grande effetto, resa oltremodo efficace da una produzione sontuosa che esalta sia l'ottima vocalità di estrazione lirica della Thim, sia la beltà delle tastiere e delle sezioni orchestrali, così come la possanza delle percussioni. Dopo un esordio più folk-oriented, la strada imboccata già col precedente opus è senza dubbio quello giusta, e l'impeto marziale/neoclassico di momenti imperiosi come "Ashmodai", "Spirits Of Deceit", "Ghostly Paramour", la più scura "The Process" e la potente "Origin Of All Sin" è lì a dimostrarlo. Il pathos sgorga letteralmente a fiumi, convogliato sia dalle abilità vocali di una Annmari palesemente ispirata che dall'impeccabile intreccio degli strumenti, e ciò emerge chiaramente dall'ascolto dei frangenti più passionali, come la raffinata "Vision Of The Four Beasts" (la cui struttura rimanda a certi motivi tradizionali) e quei brani piano-based quali la drammatica "Place Of No Return", la dolente "Habit And Repute" (ove gli archi risultano determinanti) e l'eccelso atto finale "The Seventh Seal", forte di un mirabile crescendo sinfonico. Angelic Foe affina il proprio stile perfezionando ogni aspetto del songwriting, dagli arrangiamenti all'esecuzione, passando per la grande intensità infusa in una serie di canzoni di indiscutibile qualità, ponendosi con pieno merito quale nome su cui contare nel panorama di riferimento. Gli appassionati del genere non potranno che gradire.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://angelicfoe.com/

http://darkchamberrecords.com/