22-10-2018
PORN
"The Ogre Inside - Remixed"
(Les Disques Rubicon/Echozone)
Time: CD (66:32)
Rating : 7
Giusto un anno fa la band francese - ormai divenuta un quintetto a tutti gli effetti - rilasciava il terzo album "The Ogre Inside", andando a rinvigorire con massicce dosi di possanza metallica una formula industrial-rock che aveva già dato buoni frutti in precedenza. Tale fatica in studio - primo atto di una trilogia - si è rivelata un vero e proprio punto di svolta per il combo guidato dal frontman Philippe Deschemin, che ha saputo riversare nei vari brani un'intensità espressiva sino ad allora mai raggiunta, toccando nuove vette ad ogni livello. In attesa del secondo atto della trilogia, già ultimato e previsto in uscita nel giro di pochi mesi, spetta a questo remix-album (racchiuso in un essenziale digipack) il compito di tenere alta l'attenzione nei confronti dell'act d'oltralpe, che per l'occasione sottopone i brani di "The Ogre Inside" alle cure dei belgi Thot e dei francesi Heartlay ed Aura Shred, oltre a quelle del side-project dello stesso Philippe denominato An Erotic End Of Times. Detto del fatto che parecchi dei remix qui inclusi erano già stati presentati nei quattro EP digitali realizzati a seguito di "The Ogre Inside", se i Thot si cimentano con la sola "Sunset Of Cruelty" enfatizzandone gli aspetti più melodici, gli Heartlay si occupano invece di due riletture: la title-track, resa con movenze più inclini all'elettronica ma fedele nello spirito all'originale, e soprattutto "She Holds My Will", fra le prove più efficaci grazie ad un piglio assai penetrante. Molto più impiegato il suddetto side-project di Philippe, An Erotic End Of Times, che si prodiga in ben sei remix, dando il meglio di sé con la rilettura particolarmente magnetica di "Sunset Of Cruelty" e, soprattutto, con quella intensa in chiave EBM di "She Holds My Will". Chiudono i tre remix firmati da Aura Shred, ossia i più electro-oriented dell'intero lotto: quello più melodico per la title-track, coi tratti della vera e propria ricostruzione, e soprattutto quelli più acidi e danceable per "Close The Window" ed ancora per "The Ogre Inside", tutti fra le cose migliori del dischetto. Un'operazione più che apprezzabile che ha il grande pregio di conservare in buona misura lo spirito originario delle composizioni nella maggior parte delle rielaborazioni messe in atto, ammantando il tutto di un'elettronica versatile ed enfatizzando molti degli aspetti migliori dei brani selezionati. I fans della band francese possono andare sul sicuro, ma la carne messa al fuoco ha tutti i numeri necessari per stuzzicare anche la curiosità di chi non disdegna una sana iniezione di elettronica nell'industrial metal di qualità.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://porntheband.bandcamp.com/