10-05-2018
MISS FD
"Transcendence"
(Quantum Release Records)
Time: CD (26:40)
Rating : 8
Per mettere a punto il quarto album a firma Miss FD, rigorosamente realizzato attraverso la propria etichetta personale, la musicista di Fort Lauderdale si è presa stavolta molto più tempo rispetto agli intervalli intercorsi fra le precedenti uscite, sfiorando i cinque anni di attesa. Un lasso di tempo sin troppo ampio che, però, ha permesso all'artista della Florida di mettere finalmente a fuoco le buone intuizioni dei primi due lavori e, soprattutto, di concretizzare quanto seminato col penultimo album "Comfort For The Desolate" del 2013. Quei promettenti segnali mostrati un lustro fa si traducono oggi nel lavoro più riuscito della Nostra, la cui elettronica a tinte dark ha finalmente acquisito la giusta maturità non soltanto sul piano emozionale ed in termini di efficacia, ma anche dal punto di vista squisitamente tecnico, grazie ad arrangiamenti di gran pregio e ad una produzione che esalta ogni frangente. Anche la voce della graziosa americana fa registrare netti segnali di crescita, perfettamente riscontrabili in una performance più completa - non soltanto nei gustosi refrain - e capace di regalare le giuste emozioni in un significativo percorso di introspezione ed accettazione, all'interno di brani che piace immaginare nati per solo piano e voce nel cuore della notte, a lume di candela. La Miss FD odierna ha saputo fare tesoro dei momenti più difficili della propria vita per esorcizzarli in un songwriting che ha nell'onestà emotiva le proprie fondamenta, e che trova pieno compimento in una forma elegante e raffinata dove pathos e groove non difettano mai, a cominciare dalle cadenze notturne dell'opener "Despair" (per cui è stato girato anche un suggestivo videoclip), dettata da quel piglio suadente che caratterizza gran parte dell'album. La grande cura riposta negli arrangiamenti - finalizzati assieme a quel Robert Dante che ha contribuito anche in sede di produzione - ha permesso di includere con successo non soltanto le squisite finiture neoclassiche che abbondano nell'opera (la costruzione pianistico/sinfonica dell'umbratile "Little Galaxy" ed una "Icarus" che chiude i giochi fra piano ed archi), ma anche preziosi inserti di chitarra, come quella distorta che dona spessore alla magnetica "Vagaries" o quella che ricama fra le pieghe notturne della seducente "All The Pieces". Se la massima enfasi sinfonica si raggiunge con lo strumentale "Transcendence Intermezzo", dove è il già citato Robert Dante a sfoggiare le proprie abilità pianistiche, l'apice del dischetto è invece incarnato dal picco emozionale "Delirium", in cui il battito si avvicina a lidi più danceable con grande intensità (grazie anche al prezioso aiuto di Alex Dalliance dei Vulture Culture in fase di produzione ed arrangiamento), includendo finanche un sontuoso assolo di violoncello. La pregevole confezione digipack completa di booklet compensa solo in parte una durata ancora una volta esigua, unica nota negativa di un lavoro con cui l'artista americana, lasciate da parte certe tentazioni smaccatamente catchy del passato, ha raggiunto la vera maturità, esibendo una sicurezza dei propri mezzi espressivi che ha reso effettivo l'atteso salto di qualità. Uscita assolutamente consigliata agli estimatori dell'elettronica al femminile.
Roberto Alessandro Filippozzi