13-03-2018
CHAINREACTOR
"Decayed Values"
(Pro Noize)
Time: CD (53:49)
Rating : 6
Uscito a fine novembre in simultanea con la raccolta digitale di rarità e remix "Rare Stuff & Remixes", "Decayed Values" è il sesto album della creatura di Jens Minor, al quale si è unito negli anni in pianta più o meno stabile il sodale e singer Kay Schäfer. Due anni dopo "Dirt" l'act tedesco torna a proporre la propria consolidata formula a base di elettronica ruvida, industrialoide e danceable in chiave rhythmic noise, sempre sotto l'egida di quella Pro Noize che ha dato asilo a Chainreactor sin dal debut del 2009 "X-Tinction". Purtroppo anche stavolta l'apporto vocale di Kay viene a dir poco centellinato, tanto che lo ritroviamo dietro al microfono - con buoni risultati - nella sola "Beat Control", song serpeggiante e nervosa che non sorprende riconoscere quale indiscusso picco dell'opera. Troppo poco, dunque, anche perché il consueto (ab)uso di samples poteva essere tranquillamente sostituito da un buon lavoro vocale che avrebbe conferito spessore ai brani, mentre invece la smania di ben figurare sui dancefloor si è tradotta in una serie di episodi trascurabili come la sfrontata title-track, la più moderata "Hatred", la nervosa ma innocua "System Shock" e frangenti danceable senza costrutto quali la sobria e lineare "The Devil's Trick" o "Legendary Suffering", cui si contrappone una "Agony" molto più efficace in vista dei club. Meglio l'incipit, con la cadenzata e pesante opener "Ruina Mundi" e l'incalzante e muscolare "The Powers", e il finale, con la ruvida e dura "Impact Drill", l'ossessivo cadenzato "Angst" ed una "Scottish Coldness" più strutturata che ben figurerebbe anche in una eventuale soundtrack. Luci ed ombre in un album sufficiente per mestiere e produzione ma per lunghi tratti poco ispirato, segno inequivocabile di come il progetto debba necessariamente imprimere una svolta, implementando in maniera definitiva una voce che va sfruttata e giocando così una mano pesante al pari del più lungimirante compagno d'etichetta X-RX.
Roberto Alessandro Filippozzi
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