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Room 107

08-10-2007

NAEVUS

"Silent Life"

Cover NAEVUS

(Hau Ruck!/Audioglobe)

Time: (45:04)

Rating : 7

Il progetto inglese Naevus, capitanato da Lloyd James e Joanne Owen, riesce finalmente a pubblicare l'agognato lavoro di lunga durata per Hau Ruck!, un CD annunciato ormai da mesi e anticipato da un 7" ("Sail Away" del 2003) e un 10" ("Body Speaks" del 2004), pubblicati sempre dall'etichetta di Vienna. Fa sicuramente piacere scoprire che dopo un lungo periodo di gavetta label importanti (tra cui anche la Old Evropa Cafe, che ha curato ultimamente alcune release del combo d'oltremanica) si dedicano a questa band, forse in precedenza sottovalutata. Ciò che a mio dire aveva tracciato in passato il limite del gruppo era la forte derivatività che emergeva in lavori comunque dignitosi come "Truffles Of Love" e "Soil", laddove lo stile neofolk la faceva da padrone e la matrice 'Pearciana' si sentiva fin troppo, soprattutto nel timbro vocale. È evidente ormai che Lloyd James ha trovato la propria strada, fino a sviluppare un suono personale e a investire di più nella propria (ottima) voce, sicuramente sprecata quando si limitava unicamente ad un cantato a la Death In June. Con "Silent Life" si ha un aumento delle sonorità rock, grazie ad un ruolo predominante della chitarra elettrica di Greg Ferrari, strumento che quasi ruba la scena e rende l'album più graffiante con passaggi dal sapore anni '70, mentre il valore aggiunto è la voce di Lloyd, estremamente calda e suadente, capace di prestarsi con esiti eccezionali a interpretazioni poliedriche, a tratti in grado di ricordare addirittura le movenze di cantanti del calibro di Bono Vox (ad esempio in "Dominic Song"). Le vecchie radici neofolk sono riconoscibili in pezzi come "Spring Summer Railway", soprattutto nell'uso minimale a 'pennata' della chitarra acustica, ormai relegata alla base dei brani e mescolata ai suoni più decisi di chitarra elettrica, basso e batteria. Una tale strumentazione ha portato ad un album che gode di momenti sperimentali tipici dell'art rock, laddove i suoni di più facile ascolto vengono incrociati con passaggi blues (come in "White Love"), oppure indie (in "Kill Your Friends"), o ancora con un rock old-style (come in "Hasty Bastard"). La presenza di nomi importanti arricchisce e dà lustro al CD: tra questi c'è Rose McDowall (ex collaboratrice, tra gli altri, dei Current 93), che non si rivela però così fondamentale come seconda voce. Per contro il violinista Matt Howden dà un'impronta di grande pathos ai brani cui partecipa, strappando al proprio strumento stridenti lacrime in "Bobby Shafto", dove la classicità del violino si perde nei meandri di suoni duri, simili a quelli della chitarra elettrica, mentre in "The Ballad Of Benjamin Hunt", pezzo floydiano sostenuto da una forza melodica fuori dal comune, Howden aggiunge un tocco di malinconia che amplifica le coordinate del brano più intenso dell'album. Fondamentale anche l'apporto del totemico John Murphy (già in Death In June e in mille altri progetti), presente ormai in pianta stabile nella band come batterista. Non centrale la presenza della tastiera di David E. Williams, comunque capace di infondere tratti lounge e noir a "Castle In Spain" con tonalità tipiche dell'hammond e di creare un'atmosfera lievemente sognante con gli arrangiamenti di piano di "Kill Your Friends". "Silent Life" è forse il lavoro più classico che ci si poteva aspettare dai Naevus, dunque chi cerca le ballate neofolk o un'oscurità di maniera rimarrà spiazzato. Il disco (che gode di un bel formato digipak pesante con ampio libretto fotografico annesso) rimane piuttosto in linea con le produzioni 'very rock' della Hau Ruck! (tipo Changes, Varunna e Bain Wolfkind) e con la svolta artistica di Der Blutharsch.

Michele Viali

 

http://www.naevus.co.uk/start.htm

http://www.hauruck.org/