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Room 107

01-10-2007

VV.AA.

"A Dark Noël"

Cover VV.AA.

(Projekt/Audioglobe)

Time: (42:01)

Rating : 7.5

La label americana Projekt ha messo a punto questa compilation in occasione del Natale: non è uno scherzo, infatti "A Dark Noël" propone il lato gelido e malinconico di una festività che recupera in queste note la più idonea vena intimista con un tocco di oscurità. Lascia perplessi il fatto che tale compilation venga proposta e stampata spesso (almeno in altre tre occasioni, ed esattamente nel '99, nel 2002 e nel 2003) con numeri di catalogo diversi e tracklist leggermente ritoccata: segno che il lato consumistico del Natale è sempre predominante. La selezione dei brani operata da Sam Rosenthal (titolare dell'etichetta e del ben noto progetto Black Tape For A Blue Girl) vede ovviamente sfilare solo gruppi della Projekt, trasformando questa ottima idea in una occasione per promuovere nuovi nomi e sfruttare le capacità di alcuni 'veterani' della scena ethereal e shoegaze. Apre il disco Arcanta con "Carol Of The Bells", brano ambientale fatto di voci angeliche e atmosfere rarefatte che ci conducono ad una classica celebrazione ecclesiastica. Si continua con il bizzarro Voltaire, che con la partecipazione di Unto Ashes dà vita ad un formidabile inno di pace costruito su note folk acustiche ed arricchito dall'inserzione del tema tipico del Natale cattolico "Venite Adoremus". Love Spirals Downwards 'piegano' allo stile shoegaze con esiti elevatissimi il celeberrimo tema di Albert Hague realizzato per il musical "Dr. Seuss' How The Grinch Stole Christmas!". Ancora suoni shoegaze e voce ethereal per il duo Autumn's Grey Solace, che rende al meglio in "Through The Snowly Trees" lo spirito della label Projekt. Non potevano mancare i padroni di casa Black Tape For A Blue Girl, che con "Chanukkah, Oh Chanukkah" ripercorrono le orme dei Dead can Dance, ma tra marchingegni elettronici e strumentazione acustica non riescono ad essere all'altezza del proprio blasone. Atmosfere medievali, ritmiche ancestrali e arpeggi sono alla base di "We Three Kings", un buon momento di passaggio firmato dai Rhea's Obsession coadiuvati da Athan Maroulis. Uno dei momenti migliori dell'opera giunge con la reinterpretazione in chiave electro-pop del classico di John Lennon e Yoko Ono "Happy Xmas", messa a punto dagli esperti Crüxshadows: se da un lato è quasi impossibile fare una brutta cover di "Happy Xmas" (credo che nemmeno William Bennett sarebbe capace di brutalizzare questa hit immortale), dall'altro va ammesso che i Crüxshadows ne hanno saputo modernizzare il sound in modo intelligente. Gli americani Audra propongono una sorta di anonimo neofolk natalizio a stelle e strisce (!) con "Let The Reindeer Live On My Roof", mentre il connubio tra voce ethereal e strumentazione acustica ritorna con buoni risultati in "For I Am Winter Born" degli Unto Ashes. Fantastica la prova della band El Duende (forse l'act meno conosciuto di tutta la compilation), che in "Gaudete Gaudete" tinge di una lieve vena ambientale un classico canto di chiesa (con tanto di testo in latino a tema): forse la traccia più in sintonia con lo spirito dell'opera. La prova di Faith And The Muse vale da sola l'acquisto del CD: "A Winter Wassail" è una filastrocca acustica dal sapore pagano ed europeo (fatto anomalo nel complesso della release), e poteva stare benissimo in un disco dei defunti Moon Lay Hidden Beneath A Cloud. I migliori non tradiscono le aspettative! Chiudono gli Attrition, che rivisitano con spenti toni industrial il bel classico "Silent Night" sprecando malamente un'occasione. Nonostante l'alto tasso di 'smielata' dolcezza che emerge a più riprese da questo sampler e lo spiccato amore per il denaro che caratterizza tutta l'operazione, non posso negare che "A Dark Noël" contenga dei piccoli gioielli che da soli valgono l'acquisto: su tutti le prove di Love Spirals Downwards, The Crüxshadows, El Duende e Faith And The Muse, senza trascurare altri gruppi che hanno comunque proposto performance di tutto rispetto. Un disco decisamente ben fatto a cui le maglie del circuito underground vanno strette a causa di una forte vena trendy tipicamente americana.

Michele Viali

 

http://www.projekt.com