Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 101

18-03-2017

LOEWENHERTZ

"Echtzeit"

Cover LOEWENHERTZ

(Echozone)

Time: CD (49:43)

Rating : 7

Il duo tedesco aveva esordito poco meno di tre anni fa con "Irgendwo In Deutschland", album all'insegna di un synth/electropop che mancava della giusta incisività, oltre che di una congrua dose di personalità. Bene hanno fatto Andreas Scherer ed Alexander Pfahler a prendersi il tempo necessario per lavorare con calma ad un ritorno molto più riuscito, maturo ed equilibrato quale si rivela essere "Echtzeit", anticipato da due buoni singoli come "Irgendwann" ed "Unsichtbar", qui posti in apertura ed esemplificativi di una costruzione più elegante, efficace e raffinata. Quella dei Loewenhertz è una crescita globale che va dalla produzione - molto più corposa ed esaltata dal mastering di Krischan Wesenberg dei Rotersand - al songwriting, ora più carismatico, scorrevole e ricco delle necessarie varianti, ed anche la prova vocale di Alexander si rivela determinante a suon di validi refrain e cantati oltremodo convincenti. Le influenze primarie sono sempre da ricercare più nel gotha del synthpop teutonico (Wolfsheim, De/Vision, Melotron, !distain...) che non nei soliti Depeche Mode, ma la compattezza del nuovo album e la crescente consapevolezza dei propri mezzi da parte del duo sono i chiari indicatori di un progetto che sta rapidamente conquistando punti a tutti i livelli, personalità in primis. La forza di "Eichzeit" sta in una scaletta ben allestita e priva di passaggi a vuoto, capace di buoni spunti drammatici (una "Gib Mir Noch Zeit" sofferta ma in grado di infiammarsi in chiave danceable) come di strutture nervose e tese ("It's Too Late"), passando per frangenti più ariosi ("Halt Mich") e cadenze più moderate (la wolfsheimiana "Wer Sind Wir"). Non manca il pathos, ben presente in momenti come l'elegante "Frei Sein" e la più dolce "Lights Of The Night", ed anche la tensione emotiva si fa sentire nella ritmata "Thunder", mentre "Winter Falls" brilla per intensità. Chiudono l'album due tracce bonus in linea col livello del restante materiale: "Spiritual Healing" pone l'accento sulla passionalità, mentre "Close Your Eyes" assume toni leggermente più scuri, senza però perdere di vista la raffinatezza melodica che contraddistingue la scrittura del duo. Pur senza stravolgere gli equilibri in seno alla scena synthpop, "Eichzeit" mostra di avere parecchio da offrire anche agli ascoltatori più navigati, evidenziando la rapida crescita di un act che ha i numeri necessari per alzare ancora l'asticella.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.loewenhertz-musik.de/

http://www.echozone.de/