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Room 103

28-01-2017

ASTRAL TIDE

"How Far, Are You Out There?"

Cover ASTRAL TIDE

(Wrongfoot Records)

Time: VIN 12 poll. (26:33)

Rating : 7

Formazione residente a Berlino dal 2014 ma costituita da musicisti di diverse nazionalità (Italia, Inghilterra e Danimarca), Astral Tide arriva all'esordio discografico con questo EP datato settembre 2016 e preceduto da tre singoli - se si esclude "Cold Dark", presente anche in questo lavoro - ascoltabili sulla pagina Bandcamp del progetto. Tutti risalenti al novembre 2015, i tre pezzi mettono in mostra differenti influenze che si amalgamano e compensano: ci si imbatte nell'interessante mix di destrezza ritmica post-punk dilatata improvvisamente su lidi sonori più inclini a tendenze shoegaze avvolgenti ed allungate di "From Under The Cloud", una dicotomia che addolcisce la durezza della ritmica e al contempo stigmatizza le chitarre dilatate in una cavalcata tra l'etereo ed il post-punk che si trasforma in math-rock dalle tinte aggressive ed ampie. "Glimpses", seconda traccia prodotta dal gruppo, sceglie invece un approccio più direttamente math-rock, tra percussioni veloci, voci velate e chitarre allungate avvolte attorno a complesse architetture di basso, senza nascondere rimandi alla scena gothic rock sul finale. "Haunt You", la terza traccia prodotta, è una ballad melanconica che mette in luce l'anima triste della band, sicuramente di matrice post-rock nell'uso delle chitarre e delle percussioni, tra stop-&-go e dilatazioni sulla solita batteria aggressiva, ed anche nel crescendo conclusivo, che denota nuovamente tendenze tra il math-rock ed il post-rock energico e depressivo. Versatilità e varietà dunque, che in questo esordio su vinile nero da 12" e 140 gr limitato a 250 copie - anche disponibile in download gratuito su Bandcamp - vengono un po' messe da parte per seguire una strada decisamente più possente ed atmosferica, sotto forma di una soundtrack per una possibile fine del mondo causata dall'umanità il cui titolo richiama certe produzioni di stampo post-rock e con alle spalle una registrazione realizzata dal vivo in soli tre giorni nello studio della band durante l'estate del 2016, al sesto piano di un palazzone nel distretto di Mazahn, a Berino est, ispirati dalla vista infuocata del tramonto. Un racconto del dietro le quinte obbligatorio per apprezzare ancora di più il lavoro nella sua interezza, concept che non supera la mezz'ora di durata ma che inocula in sé una devastante e prorompente massa sonica continua e massiccia, terrifica e salvifica allo stesso tempo. Veniamo così accolti dall'apertura massiccia e colloidale di "Wrongfoot", tra chitarre annichilenti e acuti cosmici nei primi secondi. L'andamento saturante e allungato viene fatto fremere dal basso fagocitante ed addolcito dalla voce delicata del leader. Una scelta nuova, che amalgama tendenze doomgaze, math-rock e post-rock tralasciando invece le più veloci scelte post-punk che caratterizzavano le prime cose. Verso il finale il pezzo diventa più ponderato e fantasmatico nell'uso delle chitarre, classico stop utilizzato per riprendere fiato ed esplodere nel finale gargantuesco. La successiva "Mercy Release" propone una mareggiata di influenze shoegaze e post-rock che porta avanti la tesa e spasmodica rappresentazione di un'ondata sonica che spazza via tutto e tutti, non disdegnando pause più tecniche e ponderate permeate da colpi di rullante, echi vocali ed esplosioni post-metal come pugni allo stomaco inarrestabili, leniti dalla susseguente "Living Off-Air", pezzo più corto ed anche più classicamente e melodicamente shoegaze. "Cold Dark", singolo che anticipa l'EP, è uno sposalizio tra melodia ritmica e muri di suono davvero ben congegnato, orientaleggiante ed ipnotico nel suo incedere fumoso e a tratti trasparente un'anima gothic-rock che ricorda l'approccio di gruppi come Frank The Baptist. "Out Of Orbit", altra traccia dilatata e colloidale tra post-rock e visceralità doom, apre la strada alla chiosa di "Blissfull Agony", ibrido tra noise-rock e pennellate atmosferiche di chitarra, per una sensazione di distruzione salvifica della quale tutto l'album si permea.

Lorenzo Nobili

 

http://astral-tide.tumblr.com/

https://astraltide.bandcamp.com/