01-12-2016
APOPTYGMA BERZERK
"Exit Popularity Contest"
(Hard:drive)
Time: CD (74:35)
Rating : 7
La Hard:drive raccoglie in un'unica soluzione gli ultimi tre EP della band di Stephan Groth ("Stop Feeding The Beast", "Videodrome" e "Xenogenesis"), originariamente usciti solo in vinile per la Emmo.biz e contenenti sonorità ben distanti tanto dal future-pop che degli anni d'oro quanto dal synth-rock degli ultimi anni. Trattasi infatti di pubblicazioni ove l'act norvegese, nella figura del suo indiscusso leader, ha reso omaggio a quell'elettronica dal taglio cosmico del passato attraverso l'uso di strumentazione analogica d'epoca, senza scordare di ringraziare apertamente colossi ispiratori del calibro di Klaus Schulze, Giorgio Moroder e Jean-Michel Jarre. Parliamo di composizioni interamente strumentali con quel taglio da soundtrack che rimanda direttamente agli anni '70 e '80, capaci di evocare un immaginario fatto di navicelle spaziali, pianeti lontani, spazi infiniti e solitudine cosmica con il savoir faire di chi opera sul campo da molto prima dell'avvento dei software musicali. Va da sé che le tracce racchiuse nel dischetto rappresentano un lato estemporaneo di APB, di sicuro interesse per completisti ed appassionati di elettronica a 360 gradi, ma probabilmente destinato a suonare poco più che curioso per quelli che si sono fermati ad hit come "Starsign" e "Kathy's Song". Groth, pur ricalcando stilemi ben noti senza mai stravolgerli, si dimostra abile nel rendere omaggio a quelli che devono essere stati i suoi eroi dell'adolescenza, specialmente con brani carichi di fascino come "In A World Of Locked Rooms" e "The Cosmic Chess Match", o con la suadente "The Devil Pays In Counterfeit Money" e l'ariosa "Rhein Klang". Il classico del periodo future-pop "Until The End Of The World" (da "Harmonizer" del 2002), presente nella sua forma strumentale mitigata e 'cosmicizzata', figura anche come bonus-track in un'ulteriore versione estesa, completa di vocals riadattate ad hoc per il differente piglio strutturale. Che siano nate come vezzo o semplice divertissement, le canzoni raccolte in questa particolare uscita (pubblicata anche in cassetta e in vinile doppio) hanno i numeri per coinvolgere gli amanti di certa elettronica vintage, e quindi anche le potenzialità per incuriosire una fetta di pubblico non avvezza né al future-pop dei giorni migliori di APB, né a quel synth-rock abbracciato da Groth che ha fatto storcere il naso a chi ha amato soprattutto il periodo del celebrato "Welcome To Earth".
Roberto Alessandro Filippozzi
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