02-09-2016
SCANN-TEC
"Unyt"
(Ultimae Records)
Time: CD (70:03)
Rating : 8
Attivo come Scann-Tec dai primi anni del millennio, l'esperto sound designer russo Vladislav Isaev era approdato alla corte dell'impeccabile Ultimae già nel 2013 con la release digitale "Morpheus", ma è l'album in esame a vederlo esordire nel formato fisico (il consueto CD magnificamente racchiuso in un digipack a tre pannelli con ampio booklet fotografico, formato prediletto dalla label transalpina) in quella che è la sua nuova 'casa'. "Unyt" ridefinisce gli orizzonti sonori dell'abile compositore moscovita, il quale - forte di un ampio equipaggiamento diviso fra analogico e digitale - abbandona almeno in parte l'avvolgente groove dell'album d'esordio "Facial Memories" per abbracciare un piglio ancor più raffinato e cinematico, in cui la purezza cristallina del suono (esaltato dal prezioso mastering curato dal solito Vincent Villuis/Aes Dana) evidenzia dettagli e finiture entusiasmanti per qualità e gusto. Il passo è sempre quello della downtempo, ma i battiti si fanno più ricercati e vanno a schiudere nuovi orizzonti prossimi tanto a certa IDM (l'iniziale "Snova I Snova") quanto al glitch ("Ne Viden", "Svet"), in un contesto dove non mancano squisiti temi melodici a supporto delle vaporose strutture ambientali finemente tessute ("Quantum Evo", "Klinostat" e quel gioiello che è la title-track). In mezzo a tanta raffinatezza strutturale e melodica svetta per caratura la magnifica "Parsec", a seguito della quale Isaev - la cui maestria nel condurre le macchine è esemplare - tende a spingere moderatamente verso un groove più intenso ("Delta-V", "Nadezhda"), prima che le effusioni ambientali e lo spoken word di "Turgenev" chiudano i giochi. Con "Unyt", lavoro sempre coinvolgente nonostante la lunga durata, il monicker russo proclama la propria piena maturità artistica, meritando fino in fondo un posto al sole nel roster di un'etichetta sulla cui qualità ad ogni livello si può scommettere ad occhi chiusi. Assolutamente caldeggiato agli appassionati del genere, eventualmente disponibile anche nella qualità a 24bit per chi preferisse la versione digitale.
Roberto Alessandro Filippozzi