17-09-2007
HOMICIDE DIVISION
"No Tears To War"
(BLC/E-Noxe/Masterpiece)
Time: (74:08)
Rating : 5.5
Proviene dal Brasile - terra di cui si sente poco parlare in ambito electro - questo duo composto da Paulo Lanfranchi (voce) ed Alexandre Lira (synth), formatosi nel 2004 ed oggi giunto al debutto ufficiale grazie all'americana BLC (in combutta con la tedesca E-Noxe). Il genere proposto dai Nostri è un'EBM solida e aggressiva, talvolta capace di soluzioni interessanti e convincenti, ma di certo debitrice nei confronti di un range di ascolti che include senz'altro molti nomi tra i più influenti ed importanti del panorama elettronico oscuro, dai Frontline Assembly ai Decoded Feedback, dagli Skinny Puppy agli Aghast View, da Velvet Acid Christ ai Funker Vogt e via dicendo... Ascolti che hanno di certo lasciato un segno più che tangibile nel sound di questo ancor poco esperto duo, il quale peraltro si propone di esprimersi unicamente attraverso l'uso di piattaforme digitali in ogni processo della propria creazione artistica. Sebbene i richiami alla 'old school' EBM siano presenti e facilmente rintracciabili, il duo carioca non si è lasciato sedurre dal ritorno in voga della electro body music vecchio stampo (vedi Spetsnaz, Proceed etc...), preferendo imbastire un sound che non manca di sfruttare certe malizie melodiche rivelatesi negli anni uno dei punti di forza della 'seconda ondata' EBM. I risultati di ciò si evincono subito dalla tesa ed aggressiva opener "Dust To Dust", capace di melodie intriganti e ritmi elaborati, mentre la solida bassline della title-track mostra di sposarsi bene con ritmi cerebrali ed avvolgenti e delle vocals più calibrate; bene anche la nervosa ed eclettica "Premonition", ma il vero pezzo forte arriva con "Homicide", costruita su di una ritmica danceable solidissima, funzionale in ogni suo aspetto e capace di evidenziare buone varianti vocali che Paulo (la cui voce, fortunatamente, non punta soltanto sull'aggressività) farebbe bene ad esplorare maggiormente in futuro. "Lies" si rivela invece più lineare, benché tesa e sofferta a dovere, e da qui in poi l'album inizia a perdersi in soluzioni eccessivamente scontate ed incapaci di stupire, fra più o meno velati richiami ai Funker Vogt ("Funeral Of Mankind") e qualche timido accenno techno/trance infilato nel contesto senza crederci davvero ("Then"), inseguendo il miraggio dei club europei e puntando quasi esclusivamente sul lato ballabile della struttura ritmica. Gli oltre 74 minuti complessivi si rivelano quindi eccessivi, con l'aggravante di due ininfluenti e trascurabili remix posti in chiusura, ed in definitiva il debut degli Homicide Division, per quanto a tratti ben assemblato e rispondente ai requisiti minimi per lavori di tal genere, mostra di essere un fuoco di paglia che si spegne sin troppo presto, lasciandoci con un quantitativo troppo elevato di episodi prolissi ed inconcludenti. Peccato, perché talune buone intuizioni ed una certa sanguigna rabbia non mancano, ma là fuori, specie in quel di Svezia, c'è gente che sa fare queste cose in maniera infinitamente più interessante, partendo dai robusti Severe Illusion sino ai giovani e agguerriti Necro Facility, per tacere di certi 'mostri' da incubo come i grandiosi Interlace... La speranza è che, la prossima volta, il duo si concentri su di un numero più ristretto di composizioni, lasciando fuori i troppi 'filler' e lavorando alacremente su quanto c'è di buono allo stato attuale per approdare ad un sound più personale ed efficace.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/homicidedivision