13-07-2016
CLAWED FOREHEAD
"My Domain"
(Metal Age Productions)
Time: CD (45:35)
Rating : 7
Uscita postuma per la band multietnica Clawed Forehead, giunta con questo "My Domain" al terzo album. Non abbiamo usato l'aggettivo postumo a caso, poiché dalla consultazione del website della band si evince che la stessa sia da considerarsi defunta dopo la fuoriuscita del songwriter Kuba. I membri rimasti hanno quindi deciso di proseguire l'attività con un nuovo monicker, The Entropies, sul quale vi ragguaglieremo appena possibile. "My Domain", quindi, è una sorta di canto del cigno di questa band attiva da oltre nove anni, la quale, pur non raggiungendo vette eccelse, ha sempre proposto cose quantomeno interessanti. Il loro alveo naturale è quello del folk metal, come si può ben capire dall'analisi della line-up, ricca di strumenti acustici come viole e violini, anche se presentano una certa attitudine goth che li rende interessanti anche per i non amanti delle sonorità metal. In particolare, potrebbero essere apprezzati da chi ama band storiche come My Dying Bride o Elend, oppure da tutti i fans del folk metal teutonico. In "My Domain" i Clawed Forehead non si discostano significativamente dalle coordinate sonore che li hanno caratterizzati fin dai loro esordi, mescolando più o meno sapientemente suoni metal e acustici per ottenere un effetto potente e raffinato al tempo stesso. Questo azzeccato mix lo si può apprezzare in un brano come "Inferno", mentre il revival folk di "Dead City" diverte e coinvolge. Il top dell'album lo si raggiunge con "Solitude", dove uno spleen cupo e plumbeo viene sorretto da un incessante lavoro di viola e violino che enfatizzano le capacità vocali della singer Soheil. "My Domain" quindi non toglie o aggiunge nulla alla storia musicale del gruppo, ma funge da efficace e degno epitaffio per una band che forse meritava qualcosa di più in termini di notorietà. Li attendiamo ora per la nuova avventura musicale.
Ferruccio Filippi
http://www.clawedforehead.com/