06-06-2016
DAY BEFORE US
"Prelude À L'Âme D'Élégie"
(OPN)
Time: CD (41:52)
Rating : 7.5
Scoperto nel 2012 dalla polacca Rage In Eden che ne licenziò l'ottimo lavoro a quattro mani con Nimh "Under Mournful Horizons", Day Before Us ha continuato negli anni successivi a seguire un suo percorso personale che unisce strumentazione e partiture elettroniche, alla ricerca di un anelito d'assoluto a cui giunge toccando le emozioni più profonde. "Prelude À L'Âme D'Élégie" è il sesto lavoro da studio - intervallato da un paio di uscite in download - per il progetto francese guidato da Philippe Blache, giunto ora alla piena maturità e padrone come non mai di uno stile in parte collocabile sulla scia di nomi italiani come Nimh e Selaxon Lutberg, ma forte di una poetica comunque fuori dal comune. Il nuovo album consta di 8 tracce nel cui avvio di "Lorsque La Nuit Lasse Etreint Les Cieux" è possibile riconoscere tutte le peculiarità dell'opera, raggruppate in un tema di piano malinconico attraversato da field recording naturalistiche e proseguito da un drone lineare. La matrice sinfonico-orchestrale ha il suo ruolo preponderante, creata grazie all'unione di strumenti (il suddetto piano, l'organo, le tonalità prossime a quelle del clavicembalo, i cori generati elettronicamente) tesa a creare un mood solitario imponente, eretto con una maestosità che riesce a rendere in pieno l'effetto della trascendenza mistica ("Ecstasy Of The Stigmatist"). Al pari si fanno sentire i rimandi filmici, che alternano un sound più funzionale alle immagini ("Voyna Serdtsa") ad altri protesi verso un'estasi funerea da cui emergono visioni oniriche. Il supporto vocale di alcuni special guest diventa mezzo ideale per aggiungere a brani già fortemente evocativi una spinta ancor più emozionale, ciò grazie ad un utilizzo singolare dei toni ridotti a sussurri, a frammenti di spoken words o a nenie silenti perse nel nulla di un drone al lumicino (come nel caso di "Rise Of Elegeia" e "La Somnambule", dove l'audio viene volutamente ridotto ai minimi termini). Maniacalmente depressivo e lapidario, "Prelude..." evita in generale l'oppressione tipica degli album 'oscuri' puntando (come di norma nei lavori di questo autore) su una luminosità piangente che eleva verso l'assoluto, tecnica in parte prossima a certi classici brani dei Kirlian Camera e, più in generale, ad una musica cameristica rivista in base a canoni moderni e personali. Confezionato in un elegante digisleeve a sei pannelli per un'edizione limitata a 300 copie.
Michele Viali
http://daybeforeus.tumblr.com/