24-05-2016
RAPOON
"Blue Days"
(Zoharum)
Time: CD (56:07)
Rating : 7
L'iperproduttività di Robin Storey ha avuto un'impennata notevole negli ultimi anni, tanto che questo "Blue Days", uscito lo scorso dicembre, è già stato seguito da altre due pubblicazioni. L'esplosione creativa dell'ex Zoviet France non ha comunque registrato cali qualitativi, forte di un'esperienza ultratrentennale e di uno stile che ad oggi risulta unico. L'album in analisi racchiude con intelligenza e mestiere tutte le peculiarità di Rapoon in 14 tracce brevi che assumono le fattezze di un unico grande movimento diviso in tappe: vi si riscontrano i classici tappeti dronici in sovrapposizione, intrecciati per sviluppare orchestrazioni sintetiche, atmosfere oniriche e stati di trance. Al pari vengono inserite linee percussive tribali probabilmente campionate, elementi para-sinfonici e soprattutto una ripetitività in loop che è da sempre marchio di fabbrica del progetto inglese. I temi affrontati e le sfumature ambientali rimandano ad un esotismo di marca orientale ed araba grazie a percussioni folkloriche, coralità e litanie che in parte possono rimandare all'opera di Muslimgauze, ma con un gusto esclusivamente geografico ed evocativo. Robin unisce ancora una volta Oriente e Occidente utilizzando i mezzi stilistici post-industriali dell'elettronica mitteleuropea per dare forma ai colori forti di un mondo lontano, assolato e pregno di misteri, rivisto con la curiosità fantasiosa che potrebbe scaturire dall'osservazione di una cartolina. Se paragonato alle altre uscite di Rapoon, "Blue Days" non va oltre la bellezza di un lavoro facile messo a punto con esperienza, ma senza quel quid che lo potrebbe elevare al di sopra della media di una discografia sconfinata per qualità e quantità. D'altro canto rimane immutata la grandezza compositiva di Robin, capace di innalzarsi al di sopra dei tanti musicisti improvvisati che aleggiano nello scenario post-industriale grazie ad uno stile e ad un assemblaggio delle parti attualmente ineguagliato. Rispetto alle realizzazioni più recenti va registrata l'assenza delle grandi 'tracce-fiume' a favore di brani corti, ma il risultato finale non cambia. Album prevedibile nella sua magnificenza, confezionato in un digisleeve apribile con copertina interna in stile vinile con gatefold cover. Edizione di 500 copie.
Michele Viali