15-05-2016
AES DANA feat. MIKTEK
"Far & Off"
(Ultimae Records)
Time: CD (79:33)
Rating : 8.5
Il veterano e il nuovo arrivato di casa Ultimae: da una parte il francese Vincent Villuis, co-fondatore della stessa label e da sempre nel suo roster con Aes Dana, e dall'altra il greco Mihalis Aikaterinis, che col suo progetto MikTek è approdato alla corte del marchio transalpino solo nel 2013 dopo una congrua gavetta. Una collaborazione fruttuosa che si è estesa per ben tre EP negli ultimi due anni ("Cut.", "Alkaline" e "The Unexpected Hours"), tutti usciti sia in vinile - in tirature limitate - che in digitale. Tutto materiale di gran livello che meritava di venire raccolto per intero in una release ad hoc come questo CD approntato dalla sempre ottima Ultimae, racchiuso nel consueto magnifico digipack a sei pannelli completo di mirabile booklet fotografico, dove l'unica variazione nei contenuti rispetto alle scalette degli EP sta nella durata di un paio di brani. Entrambi da lungo tempo coi piedi ben piantati in quell'area sonora dove si incontrano ambient, IDM, downtempo e glitch, i due sound designer combinano le proprie maiuscole abilità pratiche e compositive all'interno di brani splendidamente rifiniti e ricchi di sfumature che scaturiscono dall'isolamento e dal distacco, scelti deliberatamente non per inseguire vie spirituali o riflessioni filosofiche, bensì come naturale risposta alla circostante frenesia. Ne scaturisce un suono che, oltre a presentarsi magistralmente prodotto, si fregia di una raffinatezza cinematica esemplare, oltre che di una gamma di soluzioni e microsuoni in grado di tenere alta la tensione anche nei frangenti più lineari. Dalle squisite ambientazioni dell'iniziale "Far & Off" ai seducenti giochi di ritmi e temi della conclusiva "The Unexpected Hours", passando per la costruzione più diretta della pulsante "Cut.", la finezza di groove e melodia di "Parenthesis" e la maggior solidità della penetrante e scura "Evenfall", il duo non sbaglia un colpo regalando grandi cose ai palati fini che seguono sonorità così suadenti e cariche di pathos, profondità, fascino. Semplicemente un must per gli appassionati del settore, specie per chi si fosse perso i suddetti EP.
Roberto Alessandro Filippozzi
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